Lo spettacolo teatrale, In guerra anche i bambini muoiono, con i testi e la regia di Giuseppe Messina per commemorare, a quaranta anni dalla strage della Circonvallazione di Palermo, la tragica morte del carabiniere siracusano Salvatore Raiti.
La messinscena che si terrà giovedì 16 giugno, alle 19,00, negli spazi esterni del Castello Maniace in Ortigia è realizzata e promossa dall’associazione culturale Opera in collaborazione con la compagnia teatrale L’Ultimo Giro.
L’iniziativa rientra a far parte del 40° anniversario della strage della Circonvallazione, organizzata dall’amministrazione comunale tramite l’ufficio Siracusa Città Educativa in collaborazione con l’associazione Libera. Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie. Tra i promotori della commemorazione anche Giovanna Raiti, sorella di Salvatore e referente provinciale della Memoria per Libera Siracusa. Sul palco si esibiranno gli attori Laura Migliara, Gabriele Giannone, Carla Bongiovanni, Davide Lo Vecchio, Alberto La Pira. Ad accompagnare lo spettacolo le musiche originali del maestro Andrea Passanisi. Presenterà l’appuntamento la conduttrice Lucia De Luca.
«Lo spettacolo In guerra anche i bambini muoiono nasce dall'estremo amore per la nostra terra.– ha raccontato il regista e presidente dell’associazione, Giuseppe Messina - In passato ho vissuto circa 12 anni in luoghi diversi dalla Sicilia ed è stato in quella circostanza che ho sperimentato un forte sentimento di nostalgia. Ciò che mi mancava di più era proprio lu scrusciu ri lu mari, il suono del mare. L'intento della messinscena è quello di provare a cambiare, attraverso il teatro, questa Sicilia che sentiamo nostra e che è stata spesso descritta, nella letteratura e non solo, tra luci ed ombre. In scena riporteremo le luci che sono rappresentate da anime pure».
E poi continua: «Non a caso calcheranno il palcoscenico dei giovani studenti di recitazione che interpreteranno Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rita Adria, Peppino Impastato, il piccolo Giuseppe Di Matteo che venne strangolato e sciolto nell'acido a soli 14 anni dopo due anni di segregazione e il siracusano Salvatore Raiti anche lui ucciso troppo giovane, all'età di soli 19 anni. Il titolo dello spettacolo richiama una frase pronunciata dalla "belva", da Totò Riina, in occasione di un attentato che i fedeli di Riina stavano organizzando contro il clan dei corleonesi. L'attentato si sarebbe dovuto svolgere a Palermo in un orario di punta di una zona affollata, e a nulla valse il tentativo dei collaboratori di Riina di dissuaderlo da quella decisione violenta. Alla belva non importava che dei bambini avrebbero perso la vita. Riina disse solo "a Sarajevo ne muoiono tanti, perché ci dobbiamo pensare noi? In guerra anche i bambini muoiono". La mafia non guardava e non guarda in faccia nessuno. Noi da cittadini e da artisti abbiamo un debito nei confronti della nostra terra, abbiamo un debito nei confronti di quelle vittime innocenti. Dobbiamo ricordare, anche attraverso il teatro, che la nostra amata Sicilia può splendere per i suoi valori».
©riproduzione riservata