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Giuliano Dottori e il racconto in musica della vita di Salvatore Accolla

2019-03-28 14:36

Emilia Rossitto

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Giuliano Dottori e il racconto in musica della vita di Salvatore Accolla

INTERVISTA «Raccontare attraverso la musica un’esperienza di grande bellezza, minata e forse inqu

INTERVISTA

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«Raccontare attraverso la musica un’esperienza di grande bellezza, minata e forse inquinata dai giorni in manicomio, e che si può intravedere anche nelle opere di Salvatore Accolla, per poi provare a trascriverle in musica è stata una vera e propria sfida». 

Si chiama Giuliano Dottori, ha 43 anni, è un produttore discografico e soprattutto chitarrista ed è stato l’autore delle colonne sonore che hanno accompagnato il film documentario “Accolla ed il cavallino Rosso a Siracusa” del regista Paolo Boriani. La pellicola, girata a Siracusa, ripercorre la vita tumultuosa ed eccentrica del poliedrico artista siracusano, Salvatore Accolla, e ne racconta la giornata in maniera surreale e fantascientifica svelando gli anni che il pittore, poeta e musicista ha trascorso in manicomio e la sua vita di oggi. L’anteprima è stata presentata a novembre scorso ai Frigoriferi Milanesi per poi fare tappa, nel mese di febbraio, nella sala cinematografica del Cineteatro Aurora a Belvedere, una frazione di Siracusa.

Le tracce che hanno accompagnato la visione dell’opera cinematografica sono “Nessuno al mondo”, “Il mare dopo cinque anni”, “Occhi a telecamera", “Per Strada”, ed “Al cimitero”. I brani sono stati concepiti dall’autore nel suo studio di registrazione con un sintetizzatore della fine degli anni Ottanta, che secondo il cantautore poteva rendere perfettamente vivida ed allo stesso tempo accompagnare quell’atmosfera quasi “sospesa” che il regista aveva saputo immortalare con le sue riprese.

«Ho dato un’impronta molto elettronica alle tracce che stavo componendo - ha spiegato il produttore - richiamando uno stile di fine anni Ottanta inizio Novanta, con un synth, un Roland jp 8000, che avevo in studio e che mi ha ispirato così come, le musiche del compositore Angelo Badalamenti, il prediletto dal regista David Lynch, il quale era solito dare vita a colonne sonore “sospese e dilatate”, come le ambientazioni dello stesso Lynch. Quando si tratta di musica per immagini la creatività è a completo servizio di ciò che è stato ripreso. La potrei definire l’esperienza finora più compiuta e strutturata in qualità di compositore per musiche da film».

Il cantautore non è di certo rimasto indifferente alla vita di Salvatore Accolla che per anni è stato protagonista di vicissitudini a volte complicate, che l’hanno allontanato dalla famiglia, dal lavoro e dalla sua “normalità” per costringerlo in manicomio, luogo che ha segnato la sua storia personale così come anche la sua arte in maniera definitiva.

«A livello compositivo e personale si tratta di un’esperienza che mi ha dato molto e probabilmente continuerà ad offrirmi molto - ha detto Dottori-. Accolla è una persona molto interessante che ha una storia di vita fortissima. Personalmente ho acquistato i suoi lavori in occasione della presentazione del film ai Frigoriferi Milanesi. Non so di per certo se questa esperienza influenzerà i lavori che verranno, perché le strade della creatività sono impervie e imprevedibili, ma sicuramente è una storia che mi ha dato molto. Raccontare con la musica un’esperienza di grande bellezza, minata e forse inquinata dagli anni in manicomio, che si intravede anche nelle sue opere pittoriche è stata una bella sfida».

Ma Dottori nasce principalmente chitarrista, lo strumento che ha studiato negli anni della formazione al Conservatorio, suonando parallelamente sempre nelle varie formazioni musicali, in band con le quali interpretava generi come il rock ed il blues. 

«Sono milanese di adozione ma Milano è la mia città da sempre - prosegue -. Ho sempre percorso due strade che sono state parallele: da un lato la musica classica e sperimentale che potremmo definire “colta”, dall’altro lato la parte legata alla musica pop e rock che mi ha regalato esperienze molto diverse tra di loro. Ho alle spalle una carriera da cantautore, vari dischi come chitarrista e negli ultimi 5 o 6 anni mi sono dedicato all’attività di produttore pop, indie e pop alternative. La composizione mi ha sempre accompagnato: ho scritto canzoni ed arrangiamenti e avevo già musicato un paio di cortometraggi ed un documentario».

La collaborazione con Paolo Boriani è, invece, stata accidentale e si è realizzata grazie ad una comune amicizia.

«Come spesso accade è nato tutto in maniera casuale - ha detto Dottori - ho conosciuto due ani fa un musicista che è anche un amico, Paolo Marrone, ed è colui che poi è diventato l’interprete del brano “Nessuno al mondo”. È stato lui a propormi questa collaborazione che ho subito accettato. “Nessuno al mondo” era un brano che conoscevo molto bene ma che ho voluto reinterpretare stravolgendo la base ed usando la musica elettronica. Al regista la mia idea è piaciuta subito, e così ho iniziato a lavorare ad altre tracce da sottoporgli. Inizialmente, le idee che ho buttato giù si erano basate solo su delle informazioni un po’ vaghe che avevo ricevuto ma che immediatamente mi avevano fatto pensare allo stile musicale nordico ed islandese.     I brani che avevo proposto in realtà hanno poi aiutato Boriani a ricreare l’atmosfera che stava cercando per ambientare la storia del pittore. Una volta visto il girato ho ricevuto delle precise indicazioni sui frame da musicare: il processo si attua quando si lavora con le immagini ed è il compositore che si adatta alla narrazione».

Un film che ha visto protagonista non solo Accolla, nella sua casa "alla Van Gogh”, ma anche Siracusa città in cui le scene sono state girate e che secondo il compositore hanno reso la città “un luogo che potrebbe trovarsi ovunque”.

«Ero stato a Siracusa ed anche in Ortigia, che mi conquistò, circa una decina di anni fa, accompagnato da Colapesce un collega cantautore di Solarino, ma le riprese che poi ho visto e la vera magia del film di Boriani, a mio parere, sta nel fatto che quei paesaggi, rimasti familiari solo per chi, probabilmente, Ortigia la conosce davvero molto bene, siano stati completamente stravolti. Mi è piaciuto molto il suo taglio non da cartolina, quasi a voler disegnare un luogo che non esiste con dei riferimenti alla città che non sono mai banali e con dei punti di vista che più che rendere il luogo perfettamente riconoscibile hanno saputo ricreare un’atmosfera ben definita». 

In questo momento Dottori sta lavorando alla produzione del nuovo disco e al brano appena edito “Quindici anni”.

La colonna sonora del film “Accolla ed il Cavallino rosso a Siracusa” è reperibile in formato digitale su tutti i digital store, su iTunes e sul canale Spotify alla voce “Giuliano Dottori - Accolla e il cavallino rosso a Siracusa”.

©riproduzione riservata 

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Siracusa. Numero di iscrizione 01/10 del 4 gennaio 2010

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