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Il Presidente uscente Sergio Mattarella lascia Palermo, per stabilirsi a Roma

2022-01-25 11:46

Francesca Brancato

News, Notizie, notabilis, palermo, sergio mattarella, Presidente della Repubblica, elezioni 2022, Presidente siciliano, politica estera, Unione Europea,

Il Presidente uscente Sergio Mattarella lascia Palermo, per stabilirsi a Roma

La storia del Presidente della Repubblica Italiana che da Palermo ha affrontato crisi di Governo e pandemia

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lasciato la sua abitazione di Palermo e prima di salire in macchina, si è trattenuto con una bimba, Emilia 8 anni, sua fan, accompagnata dalla mamma.

Nei giorni scorsi Emilia aveva consegnato una lettera alla scorta, indirizzata al Capo dello Stato.
Mattarella, prima di salire in macchina per raggiungere l'aeroporto, si è quindi fermato a parlare con la piccola che frequenta la quarta elementare a Palermo, stringendole la mano e intrattenendosi qualche momento con lei (fonte ANSA).

La presidenza Mattarella è stata, probabilmente, una delle più complicate e importanti della storia Repubblicana, caratterizzata da numerose crisi di governo, eventi importanti in ambito nazionale, altrettanti in campo internazionale e da sfide di difficile risoluzione. Per quanto possa essere logico pensare che il futuro Presidente della Repubblica si porrà in modo diverso alle sfide che il nostro Paese dovrà affrontare, è vero anche che persisteranno degli elementi di collegamento che la presidenza Mattarella ha indubbiamente lasciato dietro di sé.

Sergio Mattarella nasce a Palermo il 23 luglio 1941, e si laurea in Giurisprudenza nel 1964 all’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi sulla funzione di indirizzo politico, per poi iscriversi all’albo degli avvocati del Foro di Palermo dal 1967. Ha insegnato diritto parlamentare presso l’Università di Palermo fino al 1983, per poi essere eletto alla Camera dei Deputati, dando inizio alla sua esperienza politica. Viene eletto deputato per la Democrazia Cristiana, con una carriera durata sette legislature nel corso delle quali ha fatto parte della Commissione Affari costituzionali, della Commissioni Affari esteri e del Comitato per la Legislazione, di cui è stato anche Presidente. Già Ministro dei Rapporti con il Parlamento e poi Ministro della Pubblica Istruzione, dall’ottobre 1998 è stato Vice Presidente del Consiglio dei Ministri sino al dicembre 1999 quando viene nominato Ministro della Difesa. L’avvio della Politica europea di sicurezza e difesa ha visto l’Italia tra i più convinti sostenitori, con l’introduzione, tra le altre, del primo corpo d’armata europeo. Sergio Mattarella conclude la sua attività politica nel 2008, per poi essere eletto componente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, di cui è stato Vice Presidente. Il 5 ottobre 2011 viene eletto Giudice Costituzionale dal Parlamento e, infine, Presidente della Repubblica il 31 gennaio 2015.

 

Il settennato di Mattarella ha visto alternarsi schieramenti diametralmente opposti per quanto riguarda l’assetto politico del Paese e si è confrontato con i protagonisti di varie e ravvicinate crisi politiche. Quetsa circostanza, assieme alla pandemia da Coronavirus, ha contribuito a rendere il mandato del Capo dello Stato uscente uno dei più importanti e delicati della storia recente del nostro Paese.

L’ultima crisi politica del mandato di Sergio Mattarella è stata quella del gennaio 2021, in piena pandemia, causata dall’acuirsi di tensioni all'interno della maggioranza di governo: Matteo Renzi, leader del neonato partito Italia Viva, ritira la propria delegazione di ministri così, nell’impossibilità di ottenere una maggioranza sufficiente per l'approvazione di alcuni provvedimenti, il 26 gennaio 2021 Conte rassegna le proprie dimissioni al Presidente Mattarella. Per questo, dopo diversi tentativi di individuare una maggioranza parlamentare stabile, il Presidente Mattarella decide di conferire l’incarico all’ex Presidente della BCE Mario Draghi. La mossa di Mattarella si rivela decisiva nell’affidare proprio a lui il compito di costituire un governo di alto profilo istituzionale, aperto a tutte le forze politiche. 

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Per quanto riguarda la politica estera e la sfida data dalla pandemia, l'allarme lanciato dal Mattarella è tangibile, soprattutto nell’ottica del processo di integrazione. La pandemia da Coronavirus ha visto una risposta forte dell’UE. Allo stesso tempo devono essere affrontate le problematiche principali da sopravanzare, come superare le ostilità e le timidezze interne ai Paesi membri e far sì che questa sia complementare con la NATO. Non più competizione, quindi, ma dialogo e condivisione, benché la globalizzazione ne abbia minato l’efficacia.

 

La politica estera italiana ha sempre cercato di ispirarsi ai criteri citati e, benché il mondo odierno sia in netto cambiamento, si sta assistendo alla messa in discussione del concetto di globalizzazione che ne è la base. L’imminente fase di transizione e analisi che seguirà il mandato di Mattarella rappresenta sicuramente una sfida, che non deve fare tralasciare quelli che ad oggi sono i pilastri fondamentali della nostra politica europea, ovvero l’ONU, la NATO e l’UE, così come affermato dal Presidente stesso.

 

 

©riproduzione riservata 

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Siracusa. Numero di iscrizione 01/10 del 4 gennaio 2010

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