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Fototeca Siracusana riapre mostrandoci splendore e contraddizioni della città di Siracusa

2018-03-13 12:28

Redazione

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Fototeca Siracusana riapre mostrandoci splendore e contraddizioni della città di Siracusa

NEWS Siracusa - Fototeca Siracusana riapre i battenti nella nuova sede di Largo Empedocle, 9 a Sirac

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Siracusa - Fototeca Siracusana riapre i battenti nella nuova sede di Largo Empedocle, 9 a Siracusa nel quartiere della Borgata. L’inaugurazione è fissata per sabato 17 marzo alle ore 18,30, con l’apertura della mostra di fotografia contemporanea intitolata “EFFETTO SIRACUSA – La ripresa della città”, un collettivo fotografico composto da quattro portfolio, dedicati alla nostra città e realizzati da altrettanti artisti della fotografia siracusana: Luciano Cannella, Sabrina Di Mercurio, Alberto Sipione e Alfio Torrisi. Con questa collettiva fotografica si inaugura la nuova sede di Fototeca Siracusana, traguardo fortemente voluto dal curatore non che direttore Salvatore Zito, progetto che prevede la realizzazione di uno spazio artistico interamente dedicato alla fotografia, alternativo alle varie realtà espositive che si trovano in altri ambiti della città aretusea.

Nella forma di Associazione no-profit, Fototeca Siracusana intende raccogliere la partecipazione di tutti coloro che si interessano di fotografia, da quella vintage a quella contemporanea, dagli ormai rari cultori della pratica in camera oscura agli esperti di Photoshop e grafica digitale. L’invito a partecipare alla mostra di inaugurazione è aperto a tutti, così come lo è quello a diventare parte attiva di un gruppo culturale che vuole svecchiare l’ambiente artistico della città di Archimede e scardinarlo da meccanismi ormai arrugginiti.

Quattro i fotografi, quattro i punti di vista e gli stili narrativi. La mostra vuole essere un momento di rappresentazione, di comunicazione, di riflessione e condivisione del luogo Siracusa, nell’effetto che lo sguardo di quattro fotografi ha prodotto e consegnato attraverso il mezzo fotografico. Già nel suo titolo, questa esposizione rivela le ricche connotazioni di base che la compongono. “Effetto notte” è anche, come molti ricorderanno, un film di Francois Truffaut del 1973, nel quale si racconta la storia di un film da girare e della troupe cinematografica addetta ai lavori. La pellicola del grande esponente della Nouvelle Vague francese è un omaggio alla tradizione cinematografica e culturale occidentale che il regista mette in salvo donando un momento di riflessione al pubblico. Inoltre vuole essere anche un atto di denuncia contro il degrado e l’impoverimento della civiltà moderna. Come nelle intenzioni di Truffaut, in quelle di “Effetto Siracusa” la narrazione fotografica diviene strumento per raccontare la storia di un luogo colto nelle contraddizioni e nelle peculiarità che lo caratterizzano.

La mostra è il risultato del montaggio di immagini frammentarie, perché composte da sguardi differenti, ma non per questo meno efficaci a livello narrativo. Una sorta di testo univoco, nel quale l’argomentazione di ogni singolo artista emerge solo se completata e comparata a quella dell’altro. Così facendo l’immagine si prepara ad accogliere il punto di vista dello spettatore, che non resta passivo ma piuttosto è portato ad interagire con l’opera che ha dinanzi. La mostra diventa quindi il luogo per impostare un discorso a più voci, mai retorico, dove la fotografia può raccontare una storia, sostenere una tesi, afferrare la bellezza e la civiltà del luogo in cui viviamo, cogliendone allo stesso tempo splendore e disastri. 

Ecco una breve panoramica degli artisti esposti:

- Luciano Cannella: la sua è una fotografia in movimento, con immagini composte da frame fatti di sguardi, andature, stati d’animo differenti. Spazio e movimento si alternano, in una sorta di ritornello visivo, che offre innumerevoli occasioni differenti.

- Sabrina di Mercurio: nella sua opera troviamo il tema dell’ibridazione dell’immagine, con la contaminazione fra corpo e paesaggio. Una sorta di dissolvenza identificativa, che va al di là del semplice collage, mostrando una tecnica raffinata e seducente.

- Alberto Scipione: il suo lavoro può essere accostato ad un progetto di Giacomo Balla chiamato “la città che sale”, nel quale emergono la confusione e la discontinuità dell’accumulo che compone il paesaggio urbano siracusano.

- Alfio Torrisi: con le sue immagini dinamiche del Mercato di Ortigia, cuore pulsante e luogo storico della città, rappresenta l’identità mediterranea della cittadinanza, fatta di tradizioni, che si incontrano e si scontrano con gli elementi tipici dell’attuale società globale.

Non resta che visitare la mostra e andare alla scoperta dei molti volti della città di Siracusa, dal 17 marzo al 14 aprile 2018.

Francesca Brancato

© riproduzione riservata

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Siracusa. Numero di iscrizione 01/10 del 4 gennaio 2010

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