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«Ha una voce bellissima e canzoni appassionate che non hanno bisogno di traduzioni»
(New Yorker).
«Magnifica combinazione tra una rocker e un’intellettuale…una voce piena di dolore, compassione e forza. I testi delle sue canzoni sono immaginifici e trascendono vari livelli di comunicazione. Sia che canti di storia, di mito o di vicende personali, la Consoli è sempre estremamente appassionata. La voce può essere fumosa e bassa, decisamente divertita o graffiante di rabbia»
(New York Times).
NEW YORK - Una grande performance ed una location d’eccezione, per La Cantentessa catanese, a New York, 3° tappa del tour mondiale “Eco di Sirene” organizzato da OTR Live, che ha visto Carmen Consoli e la sua fedele chitarra protagoniste sul palco, insieme alla violoncellista Claudia della Gatta e alla violinista Emilia Belfiore.
Si è svolto infatti ieri sera, presso la Sinagoga Ansche Chesed sede dell’Angel Orensanz Center, il terzo concerto del tour mondiale che impegnerà la cantautrice per tutto il mese di novembre e che l’ha già vista sul palco del Teatro America di Cuba, accompagnata dalla Camerata Romeu, la prima orchestra di musica da camera tutta al femminile dell’America Latina, e in Chile e che la porterà in giro per gli Stati Uniti, fino all’ultima data prevista per il 19 novembre prossimo a San Francisco. “Eco di Sirene” è anche il titolo del terzo album dal vivo della cantante, contenente alcuni tra i più grandi successi registrati durante il tour del 2017, più due inediti, "Uomini topo” e “Tano”.
In scaletta ieri sera 20 brani, tra i quali successi intramontabili come “A Finestra”, “Ultimo Bacio” e “Mandaci una cartolina”. Sala gremita e pubblico entusiasta, perché la musica unisce e coinvolge nonostante le differenze linguistiche, e Carmen questo lo dimostra ogni volta. Nelle sue canzoni Carmen canta fatti di vita reale, senza giri di parole, attingendo al suo background familiare e musicale, e restando sempre una delle più grandi donne della musica italiana. Ricordiamo solo che Carmen Consoli è stata la prima artista italiana a calcare il palco dello Stadio Olimpico di Roma e l’unica italiana a partecipare alle celebrazioni dell’anniversario della scomparsa di Bob Marley in Etiopia. In passato ha cantato al Central Park e in vari club di New York, dal Poisson Rouge a Joès Pub e City Winery, registrando sempre il tutto esaurito. Lei, che nella “Grande Mela” è di casa e che continua a portare nel mondo a testa alta la sua italianità e la sua sicilianità.
Tra i suoi progetti futuri forse un nuovo disco e la conclusione dell’advance certificate in Music Theory alla Berkeley di Boston, come rilasciato in alcune interviste. Non vediamo l’ora di ascoltare il suo prossimo lavoro, nel frattempo, da siciliani, siamo orgogliosi di essere suoi conterranei e grandi fan.
Francesca Brancato
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