Si è appena conclusa con il ritrovamento di nuovi reperti la prima campagna di scavi archeologici effettuata, presso la Valle dei Templi di Agrigento, dalla Scuola Normale di Pisa, in accordo con il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, diretto da Roberto Sciarratta.
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Si tratta di rinvenimenti capaci di arricchire il quadro sulle conoscenze relative alle fasi architettoniche, storiche e archeologiche del Santuario e del Tempio D. Per la prima volta, infatti, sulla collina meridionale sono stati riportati alla luce materiali ceramici (tra cui un frammento attribuibile, con certezza, all’officina di Corinto del Silhouette Goat Painter I, databile intorno al 580-570 a.C.) e frammenti di produzione attica e ionica, inquadrabili cronologicamente nella prima generazione della colonia (fondata intorno al 580 a.C.). Da queste testimonianze si deduce come, sin da subito, quest’area della città fosse stata frequentata dai coloni, forse già come destinazione culturale.
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Tra i reperti rinvenuti, suscitano particolare interesse: il tetto marmoreo; la pavimentazione; le lastre di rivestimento della cella del tempio di età classica, distrutto secondo le fonti letterarie nel 406 a.C., durante l’assedio dei Cartaginesi. A questi, si aggiungono ulteriori materiali che fanno chiarezza su altre fasi storiche del sito, come per esempio le due monete coniate sotto Federico II, che testimonierebbero una frequentazione dell’area durante l’età medievale.
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L’équipe di ricerca ‒ costituita dagli studenti di archeologia classica della Scuola Normale delle Università di Pisa e di Palermo ‒ si è focalizzata su alcuni settori appartenenti all’area sacra e all’interno dell’edificio templare. A coordinare le operazioni, il prof. Gianfranco Adornato, aggregato di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana presso la Scuola Normale, il quale ha dichiarato: «Questa prima campagna di scavo-scuola è stata particolarmente fruttuosa e i promettenti risultati ci sollecitano a investigare l’area con maggiore attenzione. Abbiamo rinvenuto, per la prima volta sulla Collina meridionale, numerose statuette votive deposte ritualmente insieme a ceramica e ossa combuste. Questi ex-voto, insieme a cospicui frammenti di tegole in terracotta, sono chiari indizi di un culto e di un possibile edificio sacro di età tardo-arcaica (non ancora individuato), esistente prima della monumentalizzazione dell’area sacra e del tempio, avvenuta intorno alla metà del V secolo a.C.».
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In vista della seconda campagna di scavo-scuola, tra gli interventi concordati per il prossimo anno con la Direzione del Parco Archeologico, è presente anche un’indagine dell’area del Torrione, finalizzata a comprenderne la funzione e il rapporto con le mura di fortificazione, la via d’accesso su questo versante della città antica e il limite del santuario stesso. Una collaborazione sinergica, quella stabilitasi tra il Parco della Valle dei Templi e la Scuola Normale, che ha condotto a importanti risultati, con ripercussioni positive non solo sulla tutela e valorizzazione del sito archeologico, ma anche nei settori della ricerca e della didattica.
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