INTERVISTA
La Diva Simonetta, la sans par non è solo un romanzo storico, si tratta del racconto di una vicenda che in maniera introspettiva indaga ma soprattutto racconta con sorprendente chiarezza e lucidità la figura di Simonetta Cattaneo, musa ispiratrice dei più grandi artisti del Quattrocento, tra i quali anche l’amatissimo Botticelli. Ed ecco che la sua autrice, la siracusana Giovanna Strano, riesce nell’impresa di dare voce alla storia di una delle figure femminili più conosciute ed apprezzate a livello internazionale con la sua carnagione ammaliante e i suoi lineamenti sinuosi. Al termine del volume è possibile riscoprire Simonetta nella sua interezza e per quella che è: una donna che accarezza le proprie passioni, si vede costretta a fronteggiare notevoli sofferenze, e che sa abbracciare la propria emotività. Si tratta di 200 pagine durante le quali è possibile lasciarsi cullare dalle vicende della Firenze di metà Quattrocento con la sua irruenza e le sue innumerevoli contraddizioni, scoprendo un volto nuovo ed intimo dei protagonisti che la animano. La scrittrice Strano, già dirigente scolastico, ha pubblicato saggi e manuali di preparazione, collabora con riviste specializzate e periodici di attualità. Già apprezzata per l’ultimo romanzo Vincent in love, edito da Cairo editore nel 2017, ci ha concesso di andare alla scoperta della sua personale visione di una Simonetta del tutto inedita.
Un romanzo che in seguito alla sua pubblicazione ha saputo riscuotere un notevole successo dopo un tour che lo ha visto approdare in Sicilia tra Siracusa, Noto, Modica, Ragusa e Catania fino ad arrivare anche a Milano e Bologna. Com'è nata La Diva Simonetta?
È nata prima in me la volontà di approfondire e studiare la figura di Simonetta Cattaneo grazie ad un dipinto realizzato dal Botticelli e che si trova esposto a Berlino. Si tratta della famosa Venere immortalata su di uno sfondo nero. I capelli biondi che la avvolgono spiccano ancora di più sullo sfondo scuro, dando vita ad un contrasto che colpisce per la bellezza e la dolcezza dell’immagine. A stupirmi, però, è stato anche quell’immancabile velo di tristezza che contrassegna l’opera. Da lì è partito il mio percorso di studi e di approfondimento al termine del quale ho scoperto la figura di Simonetta Cattaneo. Ho recuperato le fonti direttamente a Firenze ripercorrendo anche i luoghi dove lei è vissuta. Questo lavoro di ricerca mi ha permesso di portare alla luce una storia poco conosciuta che poi ho deciso di raccontare attraverso il romanzo. La prossima tappa di presentazione del libro sarà a fine maggio a Firenze alla Biblioteca delle Oblate.
Firenze è anche la città che viene raccontata nel romanzo, sarà una bella emozione presentare La Diva Simonetta alla Biblioteca delle Oblate?
Senza dubbio. Anche perché l’accondiscendenza da parte di ambienti di tale spessore è un segnale che il volume è stato apprezzato anche nell’ambito dove la storia di Simonetta e dei Medici è conosciuta. Per me sarà un onore essere presente in qualità di scrittrice siciliana che ha creato questo contatto con la città toscana.
Una narrazione che non è solamente storica ma che riesce davvero a cogliere gli stati emotivi della protagonista portandoci a tu per tu con il suo lato più intimo. Com’è stato possibile ricreare questo ritratto così particolareggiato di Simonetta?
Durante la stesura del volume mi sono molto immedesimata nel personaggio, un processo che è avvenuto in maniera molto più spontanea proprio perché si tratta di una donna. Pagina dopo pagina mi sono immedesimata in lei vivendo come se fossi Simonetta, vivendo le sue avventure e gli episodi più dolorosi. È avvenuta una forte identificazione con la protagonista; mi sono immersa nei luoghi dove lei è vissuta e ho lasciato che le opere esposte alla Galleria degli Uffizi mi ispirassero. Un coinvolgimento che vede l’intrecciassi della storia ma anche dell’arte e lo studio minuzioso delle fonti attraverso altri testi ed altri autori con i quali mi sono messa in contatto e che mi hanno permesso di fornire un fondamento reale alla storia.
Durante il processo creativo si è dunque venuta a creare una forte empatia con la protagonista..potremmo dire che è dovuto anche a questo il successo del romanzo?
Si, sicuramente. Si tratta di una vicenda che, per chi la legge, collega la storia di questa donna a vicende che vedono coinvolte anche le donne della nostra epoca. In fondo Simonetta è vittima di una società molto chiusa ed improntata ad un maschilismo tipico del Quattrocento. La forza di Simonetta sta nel fatto che nonostante il sistema sia pronto a schiacciarla lei riesce a contrastarlo con la sua personalità anche se poi morirà molto giovane all’età di soli 23 anni.
I lettori si sentono vicini a Simonetta?
I riscontri sin da subito sono stati molto positivi. I lettori mi hanno fatto sapere che hanno apprezzato la storia e che soprattutto si sono sentiti coinvolti da un punto di vista emotivo.
La presentazione del libro finora, in alcune occasioni, è stata un vero e proprio evento dove scrittura e moda incrociavano le proprie strade con una sfilata di abiti ispirata a Botticelli. Com’è nata la collaborazione con la stilista Gisella Scibona?
Avevamo già collaborato in occasione del mio primo romanzo Vincent in Love e in seguito si è sviluppata un’amicizia. Dopo l’uscita de La Diva Simonetta la stilista ha realizzato un primo abito ispirato alla Primavera del Botticelli. Oggi siamo arrivati a tre capi che a loro volta hanno tratto spunto contestualmente da narrazione e dipinti. Quest’elemento ha riscosso molto interesse e c’è stato richiesto di ampliare il numero di abiti per delle sfilate strutturate che probabilmente si svolgeranno proprio a Firenze. Anche gli esperti di moda hanno apprezzato questa collaborazione che riesce a tutti gli effetti a catturare il lettore e lo spettatore su vari livelli. Trovo che coniugare la letteratura all’arte e alla moda sia un metodo utile per arricchire gli eventi con un valore aggiunto offrendo delle vere e proprie esperienze multisensoriali che coinvolgono diversi canali comunicativi.
L'ultima domanda è d'obbligo: c’è già un nuovo romanzo in cantiere?
Si, c’è ma non posso anticipare troppo. Posso solo aggiungere che stavolta si tratta di un romanzo ambientato finalmente nella mia Sicilia, affronta l’arte da un punto di vista che finora non avevo esplorato e si arricchisce delle esperienze sensoriali che tanto mi piace raccontare attraverso la scrittura. Un vero e proprio tuffo nella mia terra.
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