È stato inaugurato ieri, 9 dicembre, un nuovo museo nel siracusano, con una nuova esposizione che andrà ad arricchire l’Ecomuseo degli Iblei, gestito dalla Rete museale degli Iblei. Si tratta dell’esposizione etnoantropologica a carattere permanente, che andrà a formare poi il Museo degli antichi mestieri, inaugurato ieri a Buccheri, nel palazzetto storico "Casa del Fanciullo". All’evento hanno preso parte il sindaco di Buccheri, Alessandro Caiazzo, il presidente e la direttrice dell’Ecomuseo degli Iblei, rispettivamente Paolino Uccello e Cetty Bruno, il curatore dell’esposizione, Francesco Vacirca, e l’etnoantropologo Luigi Lombardo. Si concretizza così uno degli obiettivi della Legge n. 16/2014 della Regione siciliana che istituisce gli Ecomusei di Sicilia, riconoscendone 13 in tutto il territorio isolano.
In provincia di Siracusa è l’Ecomuseo degli Iblei a operare per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale, imponendo a dirigenti e operatori coinvolti un impegno forte e deciso, ma soprattutto pieno di passione, volto a sensibilizzare le comunità che ne fanno parte verso la tutela e il recupero dei beni materiali e immateriali.
«Le finalità - chiariscono il presidente Paolino Uccello e la direttrice Cetty Bruno - sono insomma tese a rafforzare quel senso di appartenenza che rende stabili ed equilibrati i percorsi intrapresi e a favorire grandi possibilità di sviluppo economico».
Su queste traiettorie si è mossa la Rete Museale degli Iblei, con il sostegno del sindaco di Buccheri, Alessandro Caiazzo, che ha concesso il pregiato edificio in pieno centro storico, e la passione di Francesco Vacirca, ricercatore ed estimatore delle tradizioni popolari, che ha raccolto e conservato oggetti a testimonianza delle attività del popolo ibleo, come antiche maioliche di Caltagirone, divise tra formine per la marmellata, piatti, quartare, brocche e giare.
Per quanto riguarda l’arte sacra, sarà possibile ammirare una ricca collezione di santini antichi, statuine, un crocifisso del ‘600 in cartapecora e quadri della religiosità popolare. Fulcro della collezione sono senza dubbio i numerosi attrezzi che testimoniano le tecniche artigianali tipiche dei paesi di montagna, come la lavorazione della pietra lavica, attrezzature da falegname con banchi, un tornio in legno a pedali, pialle, seghe, scalpelli e tutto l’occorrente per impagliare le sedie e fare il sapone in casa. Un settore molto completo è quello della tessitura, con telai databili tra il ‘700 e l’800, e gli strumenti per l'orditura e la cardatura della lana e i relativi manufatti, che testimoniano l’operosità delle donne iblee.
Il museo di Buccheri farà parte del circuito dei musei della Rete museale che si sviluppa con il Museo Tempo a Canicattini Bagni, il Museo Nunzio Bruno a Floridia e il Parco dell’Anima a Noto. Poi sale per Palazzolo Acreide con il Centro espositivo museale delle tradizioni nobiliari, il Museo documentaristico dell’altipiano Ibleo di Cassaro e l’Esposizione parrocchiale “Casa della memoria” di Ferla, per finire a Sortino con l’Antiquarium del Medioevo sortinese, il Museo civico dell’Opera dei pupi, l’Esposizione permanente del carretto siciliano Rio e il Laboratorio di ceramiche artistiche La Faience delle Sorelle Marino.
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