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AGRIGENTO - Il parco delle storiche Terme di Sciacca è stato formalmente consegnato dalla Regione Siciliana al Comune di Agrigento, che dovrà occuparsi delle attività di manutenzione ordinaria. Il dipartimento regionale dello Sviluppo Rurale, invece ha già avviato le operazioni di discerbamento e sistemazione del verde. Regione e Comune hanno quindi concordato che entro l’estate verrà pubblicata la manifestazione di interesse per consentire ai gruppi imprenditoriali interessati di poter visitare le terme, per valutare gli interventi necessari al ripristino e al rilancio dell’attività. Procedura questa propedeutica al bando per la concessione del complesso termale. Sono quindi stati fatti dei passi avanti verso la riapertura delle Terme di Sciacca, che era prevista per la fine del mese di giugno 2019.
Conosciuta sin dai tempi dei Greci per le sue acque benefiche, Sciacca è situata all’interno di un’ampia zona geotermica caratterizzata da alcune manifestazioni idrotermali di superficie ma delle numerose sorgenti un tempo presenti, a causa di invasivi interventi di captazione ma anche di conseguenze legate alla normale attività geologica locale, oggi ne restano attive soltanto cinque: l’acqua dei Molinelli, l’acqua Santa, l’acqua Salmastra, l’acqua del Carabollace e Fontana Calda. La città di Sciacca è protetta a nord al Monte Kronio, conosciuto per le famose grotte sudoripare, caratterizzate da esalazioni naturali di vapore, chiamate anche "stufe di San Calogero”, dalle cui pendici scaturiscono le acque termali e i toponimi antichi della città di Sciacca (Thermae Selinuntinae in epoca greca e Aquae Labodes sotto i Romani) ricordano le sue caratteristiche termali, come l'appellativo moderno di “città delle terme”.
La storia delle terme di Sciacca è strettamente legata alla storia della città.
Secondo una leggenda, la scoperta del patrimonio termale è da attribuire al mitologico Dedalo che, in fuga da Creta dopo aver costruito il famoso labirinto, si fermò vicino alle grotte vaporose del monte Kronio e, riconoscendone l’uso curativo e terapeutico, sistemò l’ingresso con sedili scolpiti nella pietra. Storicamente furono i Greci di Selinunte che vi fondarono un piccolo villaggio attratti dalla fertilità del suolo, dal mare pescosissimo e dai vapori terapeutici del monte e dalle diverse sorgenti che sgorgavano nel territorio. Dopo la prima guerra punica la città passò sotto il dominio romano. I romani, amanti delle terme, sfruttarono non soltanto i bagni di vapore creati dalle acque termali nelle grotte, ma anche le acque sulfuree che sgorgavano nella vallata. Gli effetti benefici delle acque erano così evidenti da essere considerati superiori a quelle presenti nella stessa Roma.
Con le invasioni barbariche Roma perse il suo predominio nel Mediterraneo e vi fu un periodo in cui i bagni furono dimenticati; solo nel 530 d.C., con l’arrivo a Sciacca di San Calogero, le terme vennero riutilizzate. Egli, infatti, riuscì a scacciare i sacerdoti pagani dal monte Kronio, convertendo la popolazione al Cristianesimo, e a sfruttare le cosiddette “stufe miracolose” a scopo terapeutico. Durante il Medioevo i monaci dell’eremo di San Calogero continuarono a curare gli infermi con l’utilizzo delle stufe termali, le quali divennero così molto popolari. Mentre, con la dominazione araba, nell’840 d.C., la città divenne uno dei più importanti centri agricoli e commerciali della Sicilia. Il suo attuale nome, infatti, deriva probabilmente dalla parola araba “Syacc” che vuol dire “bagno”, in riferimento alle acque termali. Con l’arrivo dei Normanni, Sciacca godette di un ulteriore sviluppo dal punto di vista economico e artistico, e fino al XVI secolo, ebbe un’espansione tale da renderla una delle città più ricche della Sicilia.
Durante il Rinascimento molti autori, tra i quali numerosi medici, dedicarono molti scritti alle terme di Sciacca, ciò è dovuto in parte alla fama della località, in parte al fatto che in questo periodo vi fu un aumento dell'interesse in ambito naturalistico, avvalorato dalle descrizioni che ne fanno gli autori non siciliani dimostrano che le terme erano note e apprezzate anche fuori dall'isola.
Dopo di che Sciacca e le sue terme vissero un periodo di decadenza fino al 1800.
Molti furono i medici idrologi a impegnarsi per la loro rinascita, e in particolare Giuseppe Licata che, esercitò la sua attività di medico presso lo stabilimento della Valle dei Bagni, e che sosteneva la necessità di costruire un ospedale sul monte Kronio e un nuovo stabilimento che restituisse dignità alle acque. Si dovrà comunque aspettare l’Unità d’Italia affinché si cominci a parlare di acque termali a livello nazionale. Lo sfruttamento delle acque termali e la scoperta di banchi di corallo diedero un impulso alla ripresa economica ed assunsero un ruolo strategico per l’economia locale. Durante questo periodo si costruirono i primi stabilimenti termali nella valle dei bagni, e tra il 1928 e il 1938 venne costruito, in stile Liberty, il nuovo complesso delle terme all’interno di un giardino, nella zona di Cammordino.
Un altro piccolo tesoro da custodire nella nostra Isola, un’altra testimonianza della sua ricchezza e dell’importanza della valorizzazione delle sue risorse naturali e storico-artistiche. Speriamo che non torni nuovamente nel dimenticatoio.
Francesca Brancato
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