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Nella scorsa settimana l’isola di Ortigia si è trasformata in una magica location per la sesta edizione delle “Feste Archimedee”, festival sul talento e la creatività giovanile ideato da Carlo Gilistro. Grande successo e affluenza di pubblico, sia di siracusani che di turisti, grazie anche ai diversi appuntamenti, incontri e laboratori, terminati sabato scorso a piazza Duomo con il Gran Galà delle Feste archimedee, con ospiti del calibro dell’attore Giulio Scarpati (il Lele in “Un medico in famiglia”), Mariella Nava, Mauro Ermanno Giovanardi, e Arisa. Proprio Arisa, attraverso la sua voce dolce e unica, il suo estro e modo di fare, ha incantato i presenti, emozionato anche chi ha gusti musicali più selezionati e fatto cantare tutti quanti a squarciagola in un meraviglioso viaggio tra i suoi successi. Molto apprezzato anche Mario Venuti, cantautore e chitarrista che si è esibito venerdì sera, siciliano doc, da anni sull’onda del successo, dopo quel lontano 1996 in cui ha cominciato la collaborazione con Carmen Consoli, con cui scrive “Amore di plastica”, e con cui duetta nel 1998 nel duetto “Mai come ieri”. Consensi per le tante attività, come i laboratori per bambini e la “Battaglia delle idee”, match di filosofia in cui si sono contrapposti 8 studenti liceali suddivisi in due squadre, coadiuvati dal filosofo della scienza Stefano Moriggi.
“Un appuntamento ormai atteso ogni anno sotto il segno dell'infanzia, della cultura e di Archimede in un percorso artistico e culturale che vedrà oltre 500 artisti coinvolti e 12 palcoscenici. Le Feste Archimedee- ha affermato il vicesindaco di Siracusa Francesco Italia- rappresentano la manifestazione che in città vede la più ampia adesione del Comune in termini di risorse, di servizi e di spazi messi a disposizione per gli spettacoli”.
I protagonisti veri, però, sono stati loro: i giovani, con le loro idee, sogni, talento ed entusiasmo. Davvero parecchi quelli che hanno colpito il pubblico, tra cui Marco Martinelli, giovane scienziato e artista fuoriclasse, che suona e canta da quando aveva 7 anni, orgoglioso della sua laurea in Biotecnologie Agro-Industriali e del Master in Molecular And Industrial Biotechnology con lode presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, perché a suo parere è fondamentale studiare e fare le cose con amore e passione.
Impressionante il vincitore Premio Feste Archimedee 2017 Giovanni Andrea Zanon, violinista diciannovenne, geniale, bello, brillante, simpatico, con un forte senso del dovere e con le idee chiare: a soli 2 anni suonava già un mini violino, fatto costruire appositamente per lui dal padre, il suo primo talent scout; se le lezioni settimanali andavano bene, il premio per il piccolo Paganini era una nuova gallina, animale che lui adorava quando viveva ancora in campagna a Castelfranco veneto. A nemmeno 4 anni frequentava il Conservatorio, accompagnato a lezione in passeggino dalla sua mamma, terminandolo a 13 anni. Poi la rapida ascesa, cominciando a suonare nei migliori teatri del mondo e ottenendo premi su premi, riconoscimenti su riconoscimenti. Come ci si può immaginare, è stato presto intercettato da maestri come Zubin Mehta, Paolo Gavazzeni e Pichas Zuckerman, i quali sono diventati suoi mentori. A15 anni, proprio su consigliodi Zubin Mehta, Zanon si è trasferito a New York per frequentare la Manhattan School of Music. Di certo un nome che sentiremo sentire molto spesso in futuro.
Tanti talenti da apprezzare, coltivare, da tutelare e tenere d’occhio; esempi di come il continuo studio, la precisione e l’amore siano fondamentali, specialmente a determinati livelli. Sono questi giovani il nostro futuro e la nostra speranza per un mondo diverso e, possibilmente, migliore.
Alessandra Leone