Torna in scena, in questa estate 2020, l’applaudita rassegna Mitoff dedicata al teatro classico, ideata e diretta dal regista e attore Salvatore Guglielmino. Le rappresentazioni, una rilettura attenta e innovativa di “Eracle” di Euripide ed “Edipo Re” di Sofocle, si svolgeranno a Noto e a Catania, tra il 23 agosto e il 4 settembre.
Tre le date in programmazione e due i cartelloni in cui sarà ospite la rassegna, per una produzione “Compagnia degli Eventi” supportata dalla collaborazione dell’Associazione Esclarmonde.
Nella splendida cittadina barocca patrimonio dell’Unesco, per il cartellone “Effetto Noto”, con la collaborazione dell’assessore alla cultura di Noto, Giusi Solerte, sono previsti due appuntamenti:
- il 23 agosto, alle 21.30, andrà in scena “Eracle”;
- il 4 settembre, sempre alle 21.30, sarà la volta di “Edipo Re”.
Il 28 agosto sarà, invece, la volta di Catania dove, presso la corte del Palazzo Platamone, andrà in scena “Eracle”. La pièce verrà rappresentata nell’ambito della programmazione del “Summer Fest” e grazie al sostegno dell’assessore alla cultura del Comune di Catania, Barbara Mirabella.
«Innumerevoli le difficoltà di realizzare, in questo complicato momento storico, uno spettacolo ‒ dichiara Salvatore Guglielmino, da sempre affascinato dalla cultura del mondo classico, in cui ritrova la modernità tipica dei nostri giorni ‒ ma sono convinto che dalla crisi possono nascere le idee migliori, ed è doveroso reagire e andare avanti, ognuno con le proprie armi a disposizione, in modo da diventare padroni degli eventi senza farsi sopraffare da essi».
«Saranno due spettacoli, nati durante il lockdown, molto intensi, dal forte impatto emotivo ‒ continua ‒ dove saranno evidenziati i messaggi morali e civili delle due opere. Gli attori daranno vita ai protagonisti con il preciso intento di far arrivare al pubblico, in modo diretto e immediato, le passioni provate sulla scena, senza orpelli o artifici inutili che possano attenuare il senso di cruda realtà». I nomi degli interpreti saranno resi noti, su volere del regista, solo a ridosso del debutto così da stimolare maggiormente la curiosità degli spettatori.
Amore, morte, suicidio, giochi politici, relazioni tra uomini e divinità, rassegnazione al proprio destino sono i temi delle due rappresentazioni. Le tragedie raccontano il presente, rileggendo un passato che in apparenza sembra lontano ma è in realtà più vicino di quanto si possa pensare. L’obiettivo è dar vita a un teatro dall’alto valore culturale come quello greco, che viene ricreato per comprendere e approfondire i testi classici.
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