Tra grandi emozioni e tanti ricordi si è svolta ieri la cerimonia di assegnazione del Premio Letterario Elio Vittorini 2020. Giunto alla sua 17° edizione, dopo sette lunghi anni di assenza, il prestigioso riconoscimento torna ad animare il panorama culturale siracusano e nazionale, con una due giorni ricca di novità.
A partire da quest'anno, infatti, il Premio Vittorini si arricchisce del Premio Arnaldo Lombardi per l'Editoria Indipendente. due riconoscimenti importanti che manifestano non solo un grande legame con il territorio, ma anche un rinnovato desiderio di cultura, da troppo tempo assente. Tra le novità del Premio Vittorini, invece, la scelta di eliminare la giuria di 100 lettori sparsi per il territorio nazionale, affidandosi al solo giudizio della giuria tecnica (quest'anno composta da: Antonio Di Grado, Domenico Perrone, Sarah Zappulla Muscarà, Carlo Truppi, Marina Valensise, Daniela Sessa ed Enzo Papa) e la scelta di ridurre i premi in palio, da tre a uno. Queste sono state dettate dalla iniziali difficoltà nel trovare nuovi fondi a sostegno della manifestazione, ma anche dalle contingenze attuali, che rendessero il Premio più adatto alla "ripartenza" post Covid-19.
Così venerdì 11 e sabato 12 settembre si sono svolte le due serate, nel pieno rispetto delle norme sanitarie vigenti. Nella prima, che ha avuto luogo presso il Salone Borsellino di Palazzo Vermexio, alla presenza dell'amministrazione comunale aretusea, nella persona dell'assessore alla Cultura Fabio Granata, e dei numerosi partener della kermesse, è stato assegnato il 1° Premio Arnaldo Lomabrdi per l'Editoria Idipendente, alla casa editrice Le Farfalle di Valverde (CT), per il suo impegno e la caparbietà con cui si è spesa nella creazione e nella diffusione di letteratura di qualità. Nella stessa occasione, una menzione d'onore è stata assegnata alla casa editrice Sampognaro&Pupi di Siracusa, per il progetto editoriale "Serafiche Frequenze", la cui mission e i cui proventi sono interamente rivolti alla cittadinanza e nello specifico a una scuola siracusana. La serata si è poi conclusa nella memoria di Arnaldo Lombardi, al quale, dopo non pochi sforzi, è stata finalmente consegnata la cittadinanza onoraria post mortem. Lombardi, che per tutta la vita si è speso per la letteratura e che nel 1996 ha creato il Premio Vittorini, 3° premio letterario italiano per importanza, è stato un grande faro non solo per la città aretusea, ma anche per l'ambiete letterario italiano tutto.
Il suo ricordo ha fatto da fil rouge con la serata di ieri, 12 settembre, nella quale abbiamo visto un ritorno del Premio Vittorini nella sua "dimora originaria", la Sala Ipostila del Castello Maniace. Accompagnati dai "padroni di casa" di questa edizione, Aldo Mantineo e Santina Giannone, con la gentile partecipazione di Sebastiano Lo Monaco, la serata è stata allietata dalle performance del Quartetto d'Archi Aretuseo e dalle letture sceniche tratte dall'Archivio INDA a cura di Simonetta Cartia, Elena Polic Greco, Attilio Ierna e Giulia Valentini che, insieme al coro degli allievi dell'Accademina Nazionale del Dramma Antico, hanno intrattenuto il pubblico ricordando le origini dell'INDA, che ha partecipato come uno dei partener della manifestazione, insieme alla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, alla Confcommercio di Siracusa, alla Soprintendenza e al Comune di Siracusa.
Tra i vari interventi molto toccante quello di Enzo Papa, Presidente dell'Associaizone Vittorini-Quasimodo, il quale ha raccontato ciò che il Premio Vittorini e Arnaldo Lombardi hanno rappresentato per Siracusa, ma non solo: «Questa è un'edizione - ha affermato Papa - che si pone idealmente in continuità, ma anche in sostanziale novità, con il vecchio Premio Vittorini. E in questo percorso fondamentale è stata la figura di Arnaldo, che tanto, e bene, ha fatto per rilanciare attraverso il Premio l'opera e la figura di ELio Vittorini». Commossa invece la vincitrice del Premio Vittorini 2020, la scrittrice Marta Barone che, dopo tre libri per ragazzi, conquista tutti con il suo romanzo "Città sommersa" (edizione Bompiani) aggiudicandosi il prestigioso riconoscimento. Nelle motivazioni che hanno condotto all'assegnazione del premio, il presidente della giuria, Antonio Di Grado, legge: «In una Letteratura che esita a fare i conti con i traumi della storia recente, ecco che irrompe il romanzo "Città sommersa" di Marta Barone, che degli Anni di Piombo ripercorre le speranze annegate nel sangue, ferite perdute in macabre utopie, la triste diaspora di una generazione che aveva sognato di dare potere all'immaginazione. La giuria ritiene il romanzo di Marta Barone un libro necessario che ha, avrebbe detto Vittorini, una verità da dire e insegue un racconto di qualità espressiva». Dal canto suo l'autrice, nel discorso di ringrazimento, ha rivolto un pensiero al padre, suo sostenitore e fonte di ispirazione.
Dopo una ripartenza tanto attesa quanto sentita, non possiamo che aspettarci grandi cose dalle edizioni future, nella speranza che il Premio Vittorini non vega nuovamente trascurato.
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