Lo scorso martedì, nel sito archeologico di Akrai, l’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà , e il sindaco di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo, hanno preso parte alla presentazione dei risultati degli scavi archeologici condotti dall’Università di Varsavia in co-direzione scientifica con il “Parco archeologico e paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro ed Akrai†diretto da Carlo Staffile.
Grazie ai nuovi scavi effettuati a sud del Decumano (la strada principale che attraversa da Est ad Ovest l’abitato, mettendo in collegamento le due porte della città ), è stato possibile portare in luce una domus romana, che si imposta su una più antica abitazione di età ellenistica del III secolo a.C. e mostra una continuità di vita fino ad età bizantina. Prima di questi scavi, mirati alla scoperta dell’impianto urbano della sub colonia di Siracusa, si conosceva solo la parte “monumentale†di essa costituita da: teatro, bouleuterion, latomie, tempio di Afrodite.Â
L'assessore regionale Alberto Samonà ha affermato che questi scavi ci hanno dato la possibilità di ampliare le conoscenze sulla città di Akrai. Le relazioni con diverse Università del mondo e le campagne di scavo attive in tutta la Sicilia costituiscono, per l'assessore, un valore aggiunto prezioso per la valorizzazione del nostro patrimonio archeologico. Tali collaborazioni, infatti, da un lato ci consentono di portare avanti l’indagine sui diversi siti archeologici della Sicilia senza oneri per la Regione, dall’altro mantengono alta l’attenzione internazionale sul nostro ricco patrimonio storico-archeologico, creando una relazione tra le diverse istituzioni con la creazione di diverse opportunità di crescita culturale dei giovani del territorio.
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Per quest'anno la campagna di scavi si è appena conclusa. A presentarne i risultati sarà la prof.ssa Roksana Chowaniec dell’Università di Varsavia. La collaborazione tra la Sicilia e la Polonia sul sito archeologico di Akrai è iniziata nel 2009 quando, dopo una serie di indagini basate sull’uso delle più moderne tecnologie non invasive e di remote sensing, si è deciso di mettere in luce proprio l’abitato di Akrai, sino ad allora sconosciuto. Alle attività di scavo, oltre agli studiosi e studenti dell’Università di Varsavia, hanno partecipato anche gli studenti dell’Università di Catania che svolgono il loro tirocinio formativo presso il Parco archeologico di Siracusa e gli studenti di altre Università italiane, con cui il Parco ha stretto accordi di collaborazione di tipo accademico-scientifico.
La campagna di scavi era stata avviata ad agosto e chiusa nella prima settimana di settembre, nei giorni scorsi si è definita con gli aspetti relativi alla schedatura dei reperti e alla documentazione fotografica, oggi si sta procedendo alla chiusura dei lavori. I risultati degli scavi degli anni precedenti sono stati pubblicati nel volume monografico “Unvueling the past of an ancient town. Akrai/Acrae†e presentati in numerosi convegni internazionali.
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