
Di qualche giorno fa la dichiarazione social dell'étoile e direttrice del corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma Eleonora Abbagnato.
La dichiarazione della ballerina siciliana, è stata un chiaro segnale di adesione alla campagna di Associazione Unita, in favore dei lavoratori del settore culturale legato ai teatri. Con il nuovo Dpcm del Governo Conte, infatti, non solo attori, ballerini e musicisti, ma diverse maestranze come costumisti, scenografi, tecnici del suono e delle luci, hanno visto spegnersi nuovamente i riflettori sui palcoscenici italiani e lo stesso sta succedendo negli altri Paesi europei.
Eleonora Abbagnato sul suo account Instagram ufficiale ha dichiarato: «Al Ministro Franceschini, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: Non siamo tempo libero. siamo lavoro e molto di più. Non condividiamo le decisioni prese su cinema e teatri, e non da oggi. Come intendete sostenere i lavoratori? Perché non ci ascoltate, rispondendo alla nostra richiesta di incontro?».
Parole forti e dirette, che arrivano dal cuore e che dovrebbero giungere alle orecchie del Governo nazionale, perché la situazione del settore culturale è diventata insostenibile e il mondo della danza, del teatro e della cultura, tutto, è in ginocchio.
Quelle della Abbagnato, così come quelle di tanti altri artisti che si stanno impegnando in questi ultimi giorni, sono parole che fanno riflettere, che racchiudono rabbia e dolore, parole che vanno in sostegno del diritto di ogni cittadino: quello di lavorare.
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