È stato uno degli argomenti più caldi delle ultime settimane che, oltre alla crisi sanitaria, ha dato non pochi pensieri alle amministrazioni locali dei singoli comuni e a quella regionale. Stiamo parlando della decisione di conferire in quattro siti diversi della Sicilia, tonnellate di rifiuti e scorie radioattive, che dovrebbero "trovare dimora" anche vicino a zone protette dal vincolo storico-artistico e da quello ambientale.
A questo proprosito, si è svolto ieri 11 gennaio, l'incontro convocato dall'Assessore regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, Alberto Samonà, al quale hanno preso parte il Direttore generale del Dipartimento BB.CC, Sergio Alessandro, i responsabili delle Soprintendenze di Palermo, Trapani e Caltanissetta e la direzione dei Parchi Archeologici di Segesta e Gela in merito ai siti siciliani individuati dal Governo nazionale come possibili destinazioni per depositi di scorie nucleari.
Si è deciso che, entro trenta giorni, i pareri di Soprintendenze e Parchi archeologici saranno messi nero su bianco in apposite relazioni tecniche che verranno trasmesse al comitato tecnico istituito dal governo Musumeci presso l'assessorato del Territorio e dell'Ambiente, incaricato di predisporre il memoriale con i rilievi e le osservazioni da inviare al Governo nazionale.
Al centro della riunione di ieri l'importanza del "paesaggio" quale elemento indifferibile ed espressione di valori naturali, morfologici, storici, culturali ed estetici della nostra Isola.
«Il paesaggio - ha sottolineato Alberto Samonà - è un elemento determinante della nostra identità, al punto che già nella stessa denominazione giuridica alcuni Parchi riportano la definizione di Parco Archeologico e Paesaggistico. È impensabile, pertanto, che possano sorgere depositi di stoccaggio di rifiuti radioattivi nei territori di Trapani, Calatafimi-Segesta, Petralia Sottana, Castellana Sicula e Butera, dove si trovano siti di altissima valenza storico-culturale, meta di numerosi visitatori che, proprio in quei luoghi, hanno occasione di apprezzare la bellezza della nostra Isola».
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