Intervista - È recente la nomina di Corrado Bonfanti, sindaco di Noto, come vicepresidente vicario dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale, che dal 1997 coordina, realizza e promuove attività dirette alla tutela e alla valorizzazione del Patrimonio Mondiale italiano. L’Associazione è composta da più di 50 enti responsabili della gestione dei Beni italiani iscritti nella World Heritage List e ha come interlocutori principali i Ministeri competenti – in particolare il Ministero per i Beni e le Attività Culturali- e la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, nonché tutti i soggetti pubblici e privati, italiani e internazionali, che possano collaborare al perseguimento di obiettivi comuni. Abbiamo deciso di raggiungere Bonfanti e chiedere direttamente a lui cosa comporterà questa nuova carica:
1) Gentile Sindaco, cosa rappresenta per la Sicilia la sua recente elezione come vicepresidente dell’Associazione beni italiani del patrimonio mondiale?
Io penso che sia un grande riconoscimento alla Sicilia e al Sud in generale, perché questa nostra terra non ha mai avuto un proprio figlio chiamato a ricoprire un ruolo così prestigioso. Siamo la terra con il maggiore numero di siti iscritti nella WHL, sia materiali che immateriali; ora spetta a noi rimanere nella storia di questa associazione lavorando in rete e costruendo buone pratiche da condividere con tutti i siti italiani.
2) Parlando di lavoro in rete, sembra che questo sia la risposta ai prossimi progetti di crescita e sviluppo del Val di Noto e dell’intera Sicilia Orientale. Quali sono le maggiori criticità al momento? E quali gli obiettivi condivisi?
Individuo la maggiore criticità nella mancanza di consapevolezza di gran parte dei componenti delle nostre comunità, gap che dobbiamo recuperare prima possibile, partendo da progetti di promozione e valorizzazione dei nostri siti in rete; da soli non si va da nessuna parte. Ciò accrescerebbe il senso di appartenenza più ampio che sta alla base di un mondo che percepisce il globale caratterizzato dal locale. Se gli obiettivi iniziano a diventare di tutti e tutti lavoriamo per raggiungerli, non ci sarà partita; siamo unici per dotazioni materiali e immateriali, per inventiva, per capacità di accogliere e per spirito di appartenenza. Siamo in grado di trasformare il valore, già immenso, dei nostri beni, in valore economico per le nostre comunità; basta solo crederci e iniziare a fare fatti, di decantati sogni siamo già pieni.
3) Fare economia con la cultura è possibile. Quale è per lei la ricetta vincente?
Se per cultura si intende la stratificazione storica del tuo territorio, il paesaggio, i luoghi naturalistici, i monumenti, le comunità con i loro usi e tradizioni, i prodotti della terra e gli odori e sapori che emanano, altro che economia, c’è spazio per tutti specialmente per i nostri giovani.
4) Cosa ha in programma con il comune di Noto per il 2020?
È già da molti anni che programmo le attività della mia città, come una parte della programmazione dell’intero Val di Noto. Non siamo in grado di essere competitivi nel mondo se non ragioniamo come promozione dell’intera area del Sud Est. Grandi mostre, partecipazione alle fiere del turismo internazionali, grandi eventi.
Il presente è già passato, la visione del futuro è nitida, ora tutti a lavoro!
Daniela Tralongo
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