Una notizia che ha rallegrato il panorama culturale siciliano quella che ieri, in poche ore, ha fatto il giro del web: la giornalista e scrittrice Giovanna Giordano è stata candidata al Premio Nobel per la Letteratura 2020. È stata proprio lei ad annunciarlo, tra gioia e commozione, dicendosi convinta che nella vita può accadere di tutto.
Nata a Milano nel 1961 da genitori messinesi, Giovanna Giordano vive oggi tra Catania e Messina. Vincitrice nel 2017 del Premio Internazionale di Giornalismo Taormina Media Award André Gide, ha esordito nel mondo letterario con il romanzo Cina cara io ti canto, finalista al Premio Calvino nel 1991. Successivamente, per i tipi di Marsilio, ha pubblicato tre romanzi: Trentaseimila giorni, nel 1996, vincitore del Premio Racalmare Sciascia; Un volo magico nel 1998 e Il mistero di Lithian, nel 2004, con cui si è aggiudicata il Premio Sciascia.
La scrittrice ha raccontato di essere a conoscenza della propria nomination ‒ avanzata da un’università svedese di cui non ha specificato il nome ‒ già da alcuni mesi. L’iter seguito per l’assegnazione del prestigioso riconoscimento letterario prevede infatti un periodo abbastanza lungo di selezione: le candidature si aprono a settembre e si chiudono nel gennaio successivo e solo alla fine di maggio vengono individuati i nomi dei cinque finalisti.
Attualmente i membri della Commissione stanno esaminando tutti i libri e gli articoli dell’autrice e renderanno noto il nome della vincitrice/vincitore giorno 8 ottobre 2020, alle ore 13.00. Come ha fatto sapere l’Accademia di Svezia, a causa della pandemia da Covid-19, quest’anno la Cerimonia per la consegna dei Nobel a Stoccolma sarà sostituita un evento online; i premi verranno poi consegnati nei singoli Paesi grazie alle ambasciate.
Non resta dunque che attendere e sperare. Tempo che Giovanna Giordano occuperà probabilmente scrivendo. Infatti, secondo quanto lei stessa ha dichiarato durante una intervista pubblicata ieri da «Il Fatto Quotidiano», il prossimo romanzo sarebbe già in cantiere e ‒ altra gioia per gli amanti della letteratura nostrana! ‒ ruoterà attorno alla Sicilia. A favorirne la scrittura pare sia stata la reclusione in campagna durante i mesi del lockdown. Un segnale di rinascita e speranza, certo, ma in fondo è anche questo che fa la letteratura, specie in luoghi dalla storia travagliata come il nostro: ricreare nuova vita laddove la vecchia si regge a fatica.
Dopo 61 anni ‒ era il 1959 quando Salvatore Quasimodo vinse il Nobel per la Letteratura ‒ la Sicilia torna a guardare speranzosa a Stoccolma.
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