Il 27 Gennaio ricorre la Giornata Internazionale per la Commemorazione delle Vittime dell’Olocausto, che celebra la liberazione dei superstiti e le vittime delle leggi razziali nazifasciste. In occasione di questa importante ricorrenza, l'Associazione Italiana Giovani per l'UNESCO ha deciso di organizzare una diretta streaming, dal titolo Il Segnalibro della Memoria, per tenere viva l’attenzione sul tema.
Si potrà prender parte all’evento e interagire con gli ospiti collegandosi alla pagina Facebook di AIGU il prossimo sabato 30 Gennaio alle ore 18.00.
Numerosi saranno gli interventi, moderati dai soci del team Sicilia di AIGU:
- Giorgio Scichilone, Professore ordinario di Storia delle Istituzioni politiche dell’ Università di Palermo, che discuterà del rapporto tra memoria e storia;
- Donatella Levi, psicanalista e scrittrice, figlia di una famiglia ebraica, definita dagli storici “una bambina nascosta” e autrice del libro “Vuole sapere il nome vero o il nome falso?” che racconta la storia di una bambina costretta, durante la guerra, a nascondersi e fuggire cambiando nome;
- Nicola Macaione, editore e responsabile di Spazio Cultura Libreria Macaione di Palermo che tratterà il tema attraverso le pubblicazioni promosse per il progetto editoriale Spazio Memoria;
- Maria Romana Tetamo, responsabile di Dudi Libreria per bambini e ragazzi di Palermo, che presenterà alcuni albi illustrati, declinando l’argomento con un linguaggio adatto anche ai più piccoli.
«La soluzione finale è stato il tentativo brutale e radicale del totalitarismo nazista di cancellare un popolo, ma anche di privare l’umanità della coscienza di se stessa. Riscrivere la storia è uno dei modi più efficaci di dominio violento, con cui il potere arbitrario crea dei sudditi senza parola - afferma il prof. Scichilone - Così la partecipazione, che il totalitarismo incoraggia, è un’adesione meccanica al regime, e l’ideale dell’uomo nuovo si trasforma nella costruzione di individui che diventano macchine di consenso, e la società nuova diviene la dilatazione del campo di concentramento, dove tutte le identità sono omologate dall’ideologia e controllate dal terrore. La memoria diviene l’argine con cui la coscienza umana protegge la libertà, e la storia ha la missione di salvare ciò che è veramente successo, per consegnarlo alla riflessione, all’impegno, alla responsabilità delle nuove generazioni».
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