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Cosa porta una scrittrice giapponese a percorrere, a ritroso nel tempo, i passi di un missionario cristiano, di origini siciliane, che si introduce in Giappone clandestinamente?
É la notte del 12 ottobre 1708, quando il missionario cristiano, originario di Palermo, Giovanni Battista Sidotti, travestito da samurai sbarca dalla nave “Santissima Trinità”, appena approdata sull’Isola di Yakushima, dopo aver superato un viaggio lungo 50 giorni da Manila. Non appena si trova sul suolo giapponese, Sidotti viene scoperto, imprigionato ed interrogato dal consigliere dello shogun Hakuseki Arai, esperto di neoconfucianesimo, con il quale intrattiene lunghe e documentate discussioni. Arai decide di risparmiare la vita di Sidotti e consentirgli di mantenere il suo credo religioso. Ma, dopo una lunga prigionia, si scopre che il missionario cristiano ha convertito l’anziana coppia che ha il compito di prendersi cura di lui, così i tre vengono condannati ad una morte per stenti, nel 1714.
Siamo ai tempi del sakoku, un lungo periodo di chiusura da parte del Giappone, verso qualunque informazione, ideologia o religione, giungesse da Occidente, con conseguente allontanamento immediato degli stranieri dal suolo giapponese, pena la morte. Si tratta di una fase della storia del Giappone (e non solo), poco conosciuta e poco indagata, che però dal 2014, anno del ritrovamento dei resti del missionario e dei suoi convertiti, ha nuovamente suscitato interesse negli storici e nell’opinione pubblica.
Esattamente un anno fa, infatti, il Museo Nazionale della Scienza di Tokyo ha cercato di ricostruire, con sofisticate tecniche all’avanguardia, le fattezze del frate ritrovato a Yakushima, che poi si è scoperto essere l’abate Giovanni Battista Sidotti. In questo modo, si è riaperta la questione della cosiddetta “missione impossibile”, a più di un secolo di distanza dalle numerose e violente persecuzioni a cui furono sottoposti i cristiani e tutti gli stranieri in Giappone.
Sidotti, rappresenta di fatto l’ultimo missionario cristiano del quale si hanno notizie certe e documentate, dopo quelle del gesuita Giuseppe Chiara, il quale venne cremato nel 1685 (storia raccontata da Martin Scorsese nel film “Silence” del 2016). Dagli scritti di Arai, infatti, dipende il cambiamento di visione che si riscontrò da parte del Giappone, poiché le conoscenze fornite da Sidotti ad Arai costituirono la base per l’apertura mentale che si ebbe nei confronti dell’Occidente, durante il secolo successivo. É interessante notare come, nonostante i due restassero fermi sulle loro convinzioni ideologico - religiose, abbia potuto avere luogo un dialogo fra due culture così diverse e lontane tra loro. Questo grazie alla disponibilità al confronto da parte dei due interlocutori.
In questi nostri tempi, in cui le differenze ideologiche, religiose, culturali, mettono a dura prova gli equilibri mondiali, una storia come questa ha una eco ancora più forte, poiché Sidotti ed Arai simboleggiano un desiderio ed una capacità di confronto, fra Oriente ed Occidente, che i vertici politici di oggi non sempre sono in grado di avere.
Il 12 ottobre è finalmente uscita l’edizione italiana del romanzo “L’ultimo missionario. La storia segreta di Giovanni Battista Sidotti in Giappone”, della scrittrice giapponese Tomoko Furui.
La Furui, nativa di Osaka e laureata ad Hokkaido, dal 1994 vive sull’isola di Yakushima, dove presiede all’organizzazione senza scopi di lucro “Yakushima Eco Festa”, con la quale promuove e preserva la storia, la cultura e il territorio dell’isola. Benché non sia cattolica, Furui è stata affascinata dalla figura di Sidotti, tanto da dedicargli sette anni di ricerche ed approfondimenti, che hanno finalmente visto la luce nel suo libro.
Il romanzo è stato presentato il 12 ottobre scorso a Milano, presso la Biblioteca Ambrosiana. Restano solo due tappe del tour di presentazione del libro: quella del 19, a Roma, e quella di giorno 23 ottobre a Palermo, città natale del missionario che cambiò le sorti del Giappone.
La presentazione di Palermo, organizzata in collaborazione con Ucsi Sicilia, si terrà presso i locali del Cinema Teatro Gaudium, alle 19.00 . Prenderanno parte alla presentazione il consigliere nazionale di Ucsi, il presidente di Ucsi Siracusa Salvatore di Salvo, frate Antonio Iacono (Ordo Fratrum Minorum) commissario di Terra Santa in Sicilia ed il presidente dell’Ucsi Sicilia Domenico Interdonato. Oltre all’autrice, interverranno come relatori, don Mario Torcivia, docente dello Studio Teologico San Paolo di Catania e, in veste di moderatore, Michelangelo Nasca, presidente dell’Ucsi Palermo.
Dopo tanti anni di oblio, Giovanni Battista Sidotti e, con lui, tutti i martiri cristiani in Giappone, trovano finalmente il posto che spetta loro all’interno della storia dell’umanità.
Francesca Brancato
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