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Un festival di comunità, migrazioni, momenti di riflessione, storie di mare, di bimbi e di uomini in un’isola dal cuore grande, meta di tanti sbarchi che è ponte tra Europa e Nord Africa : questo il “Lampedusa in Festival”, rassegna di cortometraggi organizzata dal 2009 fino al settembre 2014 e curata dal Collettivo Askavusa, in collaborazione con Re.Co.Sol. (Rete dei Comuni Solidali), eGlob web agency, l’Associazione Culturale Archivio Storico Lampedusa e Tavola Valdese - Roma. Faceva parte anche della Rete del Caffè Sospeso - Rete di festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso; aveva successo, la finalità era di certo nobile e aveva deciso di lasciare alle proprie spalle la logica della competizione, delle giurie e dei premi, suggerendo un'attività, sia culturale che politica, sui territori di Lampedusa e Linosa, coinvolgendo gli abitanti delle due isole. Tra politiche inconcludenti e stereotipi difficili da sradicare, si ergeva questa risposta, con l’idea di integrazione, di forza, di rivoluzione, di esempio di apertura verso gli altri. Per sensibilizzare e rendere tutti più vicini a coloro che vivono queste drammatiche esperienze. Scusate se è poco…
E adesso? Che fine ha fatto il “Lampedusa in Festival”? Perché questo silenzio? Forse non è un tema ancora drammaticamente attuale? Non saranno i soliti problemi di finanziamenti? E se la risposta è sì, dove sono quelli che partecipano alle diverse manifestazioni per aiutare coloro che arrivano nelle nostre coste e che promettono a parole? O cosa? Non sarebbe forse giusto dare risalto a eventi del genere, anche per fare sentire meno soli coloro che ogni giorno vedono e vivono determinate situazioni? Non so, ma di certo so che vi sono tante domande e, ahimè, poche risposte.
Alessandra Leone