Lentini (Sr) – Il quartiere Badia di Lentini ha da poco visto trasformare le proprie strade e le proprie costruzioni. Quei luoghi bloccati dalla multiproprietà e dall’assenza di incentivi, sono oggi diventati uno spazio di interazione tra arte e area urbana.
Grazie al progetto Badia, Lost & Found è possibile oggi guardare al percorso che da un anno ha promosso il pensiero museale italiano di “cultura a cielo aperto” con un progetto-studio di rigenerazione urbana. Badia, Lost & Found - ovvero, il toponimo del quartiere dove tutto ha avuto inizio, associato alla filosofia del "Lost & Found", ritrovare le memorie storiche attraverso rivisitazioni e riletture con l'arte e la creatività contemporanea -, è il progetto curato da Giorgio Franco (direttore artistico) con cui i prospetti di edifici pubblici e privati, scelti per l’occasione, sono stati affidati ad artisti di street art che si sono sbizzarriti in performance rievocative per temi e significati.
Per l'edizione di quest'anno gli artisti coinvolti sono stati Giorgio Gieri, in arte "NONE", l'illustratrice liventina Marta Lorenzon, lo scultore netino Gianni Andolina, l'iperrealista Corrado Inturri e con un'opera d'arte contemporanea segnica di 42 metri, l'artista Salvatore Scarfone.
Dopo la presentazione di Villa Giulia a Roma, in occasione del Convegno della Fondazione DIA.CULTURA, e la selezione nei TOP15 del Bando Culturability, il team del Badia Lost & Found grazie anche ad una rete di imprese e attività locali che contribuiscono all'andamento del progetto, vuole sviluppare nel tempo il primo parco urbano d'arte della provincia di Siracusa, un grande Museo a cielo aperto, ove fare palestra di buone pratiche e scuola di arte contemporanea.
Le opere realizzate si aggiungono ai venti interventi che costituiscono il parco e rappresentano un dono consegnato alla comunità.
Badia Lost & Found è un progetto incrementale e rigenerativo, in grado di generare nuovi valori sociali e culturali, mettendo al centro le persone e le loro memorie.
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