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Venerdì 28 al salone Borsellino del Palazzo del Senato e sabato 29 aprile alla Camera di Commercio di Siracusa si è svolta la XV edizione del premio di Filosofia “Viaggio a Siracusa”, organizzato dal Collegio Siciliano di Filosofia, dall’Istituto italiano per gli Studi Filosofici, dal Consorzio Universitario Archimede, dall’Università degli Studi di Catania e dall’Università di Messina. Tema di quest’anno è stata “L’idea di limite nel tempo della dismisura”, in base al brillante saggio della primavera 2016 “Limite” di Remo Bodei, professore dell’Università di Los Angeles e cittadino onorario della città archimedea. È stata una profonda riflessione sull'idea di limite nell'epoca contemporanea: infatti, come hanno sottolineato i vari intervenuti, tra cui Elio Cappuccio, Roberto Fai, Umberto Curi e lo stesso Bodei, diversamente dal mondo antico, come ad esempio in quello greco in cui l’andare oltre i confini stabiliti dalla divinità è hybris e c’era alla base della società una certa misura, la modernità è un andare al di là dei limiti; inoltre oggi, tra internet, second life (mondo virtuale elettronico digitale online) e realtà prodotte in 3D, c’è il forte rischio di perdere davvero il senso della realtà vera e propria.
Ovviamente la questione è molto vasta e ha varie rappresentazioni, tra cui anche i limiti e gli orizzonti dell’Europa, tema trattato da Rita Fulco, della Scuola Normale Superiore di Pisa. Il lungo e accelerato processo della cosiddetta globalizzazione ha provocato cambiamenti importanti all’idea di limite: i confini degli Stati sono diventati “porosi”, civiltà prima lontane o indifferenti ormai si intersecano, si incontrano e si scontrano. “La nostra civiltà sembra caratterizzata dall’eccesso, è senza limiti; ci sono, però, limiti e limiti: quali sono da mantenere e rafforzare e quali no?” si è chiesto durante il suo intervento il prof. Bodei. “Nella modernità c’è il superamento dei limiti, il progresso scientifico e geografico, lo sviluppo in campo medico e biotecnologie. È vero anche che oggi siamo davanti a vantaggi enormi, come l’allungamento della vita e l’evoluzione delle tecniche per sconfiggere e far fronte alle malattie. Ci sono però dei confini oltre cui non si può andare, come ad esempio sul campo morale. Il problema è che oggi non si riesce più a distinguere cosa è giusto e cosa sbagliato” ha continuato Bodei. Che fare allora? C’è bisogno di una riformulazione di una nuova morale; c’è bisogno di integrazione, intervento questo di certo non semplice che richiederà secoli, ed è necessario creare una nuova mappa dei limiti. In questo percorso ci può essere d’aiuto la filosofia, la quale serve a insegnare alla mosca ad uscire dalla bottiglia.
Alessandra Leone