È stata annunciata la XXII edizione del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera, in programma a Marzamemi (SR), dal 14 al 18 settembre 2022. A darne notizia il regista Nello Correale, ideatore e direttore artistico della kermesse, che ha comunicato la pubblicazione del bando (in italiano e in inglese) del “ConCorto”, il concorso dei cortometraggi della manifestazione cinematografica.
Tra corti narrativi, documentari e film lungometraggi, il festival ha l’ambizione di mostrare una serie di opere di respiro innovativo per linguaggio e contenuti.
«Sarà un’edizione autenticamente internazionale – dichiara Correale – speriamo totalmente in presenza. Ne ha bisogno il pubblico che ci attende nella piazza di Marzamemi, sotto i quattro schermi che ospiteranno i film accompagnati dagli autori provenienti da varie parti del mondo. Ne ha bisogno il cinema e coloro che lo fanno. Il desiderio di noi tutti è quello di metterci finalmente alle spalle i due anni difficili della pandemia e fare di tutto per avvicinare l’orizzonte della pace».
La selezione del “ConCorto” è firmata dalla Filmoteca Laboratorio 451 e curata dal giornalista Andrea Di Falco, in collaborazione con Chiara Pitti, Elisa Ragusa e Francesco Savarino. Sono ammesse a partecipare opere italiane e straniere, edite e inedite, di finzione o di documentazione, realizzate dopo il 1° gennaio 2021. Occorre inviare i corti entro il 30 giugno 2022. La proiezione in Sicilia deve rappresentare un’anteprima assoluta. Sono escluse dalla partecipazione le opere già proiettate, in qualsiasi modo, nell’isola. Il bando del “ConCorto” è scaricabile dal sito web www.cinefrontiera.it. I cortometraggi selezionati concorrono ai due premi decretati dalla Giuria nominata dalla direzione del festival: “Miglior cortometraggio” e “Premio speciale della giuria”.
Il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera gode del patrocinio del Comune di Pachino, dell’Assemblea regionale siciliana, dell’assessorato regionale al Turismo, del ministero dei Beni culturali, della Sicilia Film Commission e del Centro studi cinematografici.
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