Al suo debutto cinematografico, la giovane palermitana Giulia Dragotto è stata scelta tra oltre duemila partecipanti ai casting per la serie TV "Anna", tratta dall'omonimo romanzo di Nicolò Ammaniti, che andrà in onda in 40 paesi su Sky e Now TV nel 2021 e le cui riprse si sono chiuse qualche settimana fa.
Nel libro, pubblicato nel 2015, Ammaniti anticipa la pandemia e un futuro apocalittico: il 2020 appunto. Nelle sei puntate realizzate, Ammaniti - che firma anche la sceneggiatura insieme a Francesca Manieri - racconta infatti un mondo devastato da un misterioso virus che ha ucciso tutti gli adulti. Gli unici sopravvissuti sono bambini e ragazzi, la cui vita è comunque minacciata. Inoltre, tutti gli esseri viventi hanno un’esistenza con un tempo limitato, pari a 14 anni, momento in cui la malattia si svilupperà diventando letale.
Anna è una ragazzina cocciuta e coraggiosa che, una volta scomparsi tutti gli adulti, parte alla ricerca del fratellino rapito, Astor, sullo sfondo di una Sicilia ormi in rovina. Fra campi arsi e boschi misteriosi, ruderi di centri commerciali e città abbandonate, i grandi spazi deserti di un'isola riconquistata dalla natura e selvagge comunità di sopravvissuti, Anna ha come guida il quaderno che le ha lasciato la mamma con le istruzioni per cavarsela. Una volta ricongiunti, i due fratellini scopriranno però la necessità di inventare nuove regole per sopravvivere, regole fondate su baratti, caccia e lotta per il cibo.
Sia Giulia Dragotto che Alessandro Pecorella, che interpreta il ruolo del piccolo Astor, sono al loro esordio cinematografico. Dopo un anno di provini è iniziato il periodo delle riprese, durante le quali, ad un certo punto la finzione è diventata realtà. Come ormai tutti sappiamo, lo scorso febbraio, infatti, mentre gli attori, per esigenze di copione, recitavano con le mascherine, l’uso di queste è diventato obbligatorio nella vita reale a causa della pandemia di Covid-19. A causa di questo le riprese sono state interrotte e le puntate della serie ridotte da 8 a 6.
Quando si dice che "la realtà supera la fatasia".
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