All’indomani dell'ultimo Dpcm, pubblicato in Gazzetta domenica 18 ottobre 2020, il movimento spontaneo, Italian Wedding Industry ‒ insieme a una delegazione di rappresentanti delle categorie della filiera degli eventi (tra cui: AFPS - Associazione fotovideografi e professionisti siciliani; Catering e banqueting; Assoeventi-Confindustria; abiti da sposi e cerimonia; SI.WE.PA - Sicilian wedding planer assosiation e Federfiori - Federazione nazionale fioristi) ‒ ha ottenuto un nuovo tavolo di confronto con il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, il quale si è mostrato subito interessato alle richieste avanzate, impegnandosi a mandare a Roma una delibera di Governo: «Confermo la mia posizione a sostegno del settore degli eventi e del matrimonio – ha infatti dichiarato il Presidente ‒ come ho già ampiamente comunicato a seguito della pubblicazione del Dpcm del 13 ottobre, che ha drasticamente limitato l’intera filiera nel regolare svolgimento del proprio lavoro. Mi impegno a inviare a Roma una mia delibera di Governo, in cui vengano rappresentate le istanze delle migliaia di categorie coinvolte che, in meno di una settimana, hanno visto di nuovo sfumare le prenotazioni e tutto il fatturato dei prossimi mesi, mentre erano impegnate nel disperato tentativo di ripartire, con grande onestà e spirito di sacrificio, sulla base delle macerie create dalla prima ondata della pandemia».
Parole che hanno riacceso la speranza di un settore ormai al collasso, specie dopo le ulteriori restrizioni imposte, che prevedono la presenza di soli 30 ospiti ai ricevimenti. Tra le richieste avanzate dal movimento figurano: misure a sostegno degli affitti, a vantaggio dei locatari con l’obbligo di rinegoziare canoni d’affitto più bassi in proporzione alle riduzioni di fatturato subite; finanziamenti a fondo perduto; sospensione per un anno dei contributi sugli stipendi dei dipendenti; prolungamento della cassa integrazione (attualmente pagata fino al mese di giugno); “un anno bianco”, cioè di sospensione di ogni tipo di tassazione che, senza fatturato, non sarà possibile pagare, IVA inclusa; indennizzi sugli oneri di magazzino da calcolare sulle rimanenze degli acquisti relativi all’anno 2019/2020; tutela dei dipendenti stagionali, che a causa degli annullamenti degli eventi rimarranno disoccupati per la stagione 2020/2021.
Gli addetti al settore wedding ‒ centrale nell'economia siciliana ‒ da mesi invocavano un maggior equilibrio nelle restrizioni imposte alle attività produttive; esigenza che adesso, di fronte a un nuovo periodo di incertezze, torna a essere centrale, come si evince dalle parole di Barbara Mirabella, Umberto Sciacca e Luca Damiani, co-founder del movimento nazionale Italian Wedding Industry: «Le nuove norme hanno lasciato ad alcuni settori uno spiraglio di luce, ma soprattutto il tempo necessario per adeguarsi ai protocolli sanitari nella elargizione del proprio servizio. Chiediamo al Governo centrale di consentire anche al comparto della Event Industry di dar prova del senso di responsabilità e del grande rispetto che nutre nei confronti della drammatica emergenza sanitaria in cui versa l’intero Paese. Già nei precedenti mesi, il movimento Italian Wedding Industry aveva avanzato numerose proposte, come la ridefinizione degli spazi, con il supporto degli ordini professionali, quali architetti, ingegneri e geometri. Con l’esperienza maturata in questi mesi, è stato mostrato come anche i catering e gli atelier da sposa possano evitare di fermarsi del tutto, offrendo il proprio prodotto ai clienti con il garbo e gli strumenti necessari per evitare il contagio. Tutte le categorie sono in grado di riorganizzarsi; basta averne la possibilità, all’insegna di un fondamentale principio: l’equità».
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