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CLIMATE STRIKE – In occasione del FFF - Fridays For Future, Notabilis unisce l’utile al dilettevole dedicando alla causa ambientale la testimonianza di un giovane faber 2.0, fondatore di “Fuori Catalogo”. Stiamo parlando di Aurelio Ciaperoni, un imprenditore di Palermo con la passione per il legno.
Aurelio inizia a lavorare il legno durante un saggio di teatro prodotto da Michele Perriera, per il quale si occupò delle scenografie. Da li, scoprendo la sua passione per la scenotecnica, cominciò a lavorare come apprendista per una bottega: «Ho avuto l’occasione di lavorare con diversi materiali come carta, stoffa, ferro e legno. Tra questi il legno è quello che ho sempre particolarmente amato e ho voluto approfondirne la lavorazione con macchine tradizionali».
Nonostante la complessa burocrazia, le incombenze tipiche di chi decide di aprire un’attività di artigianato e la paura di scoprire come si chiude il bilancio del mese, Aurelio non molla di un centimetro, poiché la soddisfazione di vedere spuntare il sorriso sul volto dei clienti e trovare in essi il compiacimento nella realizzazione di un progetto, che da astratto diventa concreto, sono fonte di motivazione per questo lavoro.
«Un altro aspetto del mio lavoro che mi rende particolarmente felice è il poter collaborare e realizzare progetti innovativi e coraggiosi di architetti e registi teatrali, spesso giovani come me» rivela l’artigiano in merito ai pregi del faber 2.0 .
L’attività di Aurelio è global, ovvero basata su una tecnologia che si fonda sull’uso dello “sharing” sia di prodotti che possono essere condivisi dai creatori sia dei programmi di grafica e gestione dei macchinari, che diventano usufruibili anche da chi ha un basso reddito. L’obiettivo del faber 2.0 è quindi quello di avviare delle collaborazioni, come ad esempio quella con la facoltà di Architettura e con l’Accademia delle Belle Arti di Palermo, al fine di promuovere ed incrementare questo tipo di mestieri, con annessi professionisti dall’animo intraprendente, innovativo e green, ormai prerogativa di quella economia equosolidale ed ecosostenibile che guarda a un futuro più florido, caratterizzato da un’evoluzione artigianale nel rispetto dell’ambiente e del pianeta.
Viviana Nobile
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