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ROMA - Dal 9 maggio al 6 luglio prossimi, il Teatro Greco di Siracusa ospiterà la 55° Stagione del Teatro Greco di Siracusa, che sarà dedicata interamente al mondo femminile, a partire dall’ Elena di Euripide, fino ad arrivare alla Lisistrata di Aristofane.
Nei giorni scorsi il cartellone della Stagione 2019 è stato presentato a Roma, in occasione di una conferenza stampa, che si è tenuta presso la Sala Spadolini del Collegio Romano, sede del Ministero per i Beni e delle Attività Culturali in Roma. In quell’occasione sono intervenuti il ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli, il sindaco di Siracusa nonché presidente della Fondazione INDA Francesco Italia, il nuovo consigliere delegato della Fondazione Maria Sgarlata, il sovrintendente della Fondazione Antonio Colbi ed alcuni dei protagonisti di questa Stagione 2019: i registi Muriel Mayette (Troiane di Euripide) e Tullio Solenghi (Lisistrata di Aristofane), Stefano Boeri (autore del progetto scenico delle Troiane) e, infine, l’attrice Maddalena Crippa (Ecuba in Troiane). Sono state illustrate le tre produzioni, con 48 repliche, oltre 100 attori coinvolti, i due eventi unici con Luca Zingaretti e Ludovico Einaudi e tanti altri eventi collegati fra i quali tre mostre, un processo simulato, quattro lezioni magistrali e, infine, il Festival Internazionale dei Giovani nel Teatro di Akrai.
Il ministro Bonisoli «Con “Donne e Guerra” INDA propone, quest’anno, una stagione coraggiosa ed importante ed offre una chiave attualissima per raccontare il ruolo della donna, inoltrandosi nelle follie e nei limiti angusti di un mondo, troppo spesso, pensato e declinato solo al maschile».
Presente anche Francesco Italia, sindaco di Siracusa, il quale ha affermato come, a poco più di un mese dall’inizio delle rappresentazioni, sia importante, ancora oggi, a distanza di millenni, porre l’accento su alcune iniziative ormai patrimonio di un’intera comunità e di tutti noi. Attività, questa, che la Fondazione INDA svolge egregiamente da più di 100 anni, con il solo scopo di promuovere la cultura in una delle sue forme più antiche, ma sempre molto attuali. Per la Stagione 2019, infatti, sono state scelte tematiche odierne, come quella antimilitarista, con la sua condanna di tutti i conflitti, fatti di corpi e volti trasfigurati dal dolore, e nei quali si alzano forti le voci delle donne, protagoniste della seconda tematica. Altro tema, quello femminile, dove troviamo personaggi e figure che si oppongono fortemente contro ogni forma di violenza. Le donne sono come maschere di dolore, volti che rivediamo ancora oggi sulle nostre coste, negli occhi delle madri che lasciano i propri figli alla benevolenza del Mar Mediterraneo e su tutti coloro che, quotidianamente, sono segnati dai conflitti.
Donne, come Maria Sgarlata, neoeletta consigliere delegato della Fondazione, la quale ha sottolineato come, mai come quest’anno, la genesi della Stagione abbia rappresentato un vero e proprio work in progress, iniziato ad aprile dello scorso anno. «Il fil rouge che unisce le tre produzioni di quest’anno è senz’altro l’Elena nella versione di Euripide - ha affermato - dove, prima la guerra di Troia, inutile e dal tragico esito, poi la figura della donna, plasmata dall’uomo senza che ne emerga la sua vera natura, si fanno specchio dell’agire umano e delle violenze alle quali porta. Altro aspetto importante il forte legame che l’Elena ha con la Sicilia, poiché Euripide rielabora il mito attingendo da un siciliano, stesicoro di Himera, al quale si deve l’idea che a Troia Elena sarebbe andata solo come immagine, rimanendo fisicamente in Egitto[…]Tutte le opere in cartellone quest’anno, sono impregnate di un forte antimilitarismo espresso con le voci di quelle donne che, attraverso le pareti del tempo, arrivano forti e chiare fino a noi per gridare he ledono sono le prime vittime dei ogni conflitto, che ogni guerra si fa sempre per un’illusione e che ogni sforzo è lecito per il conseguimento della pace».
Infine, l’intervento di Antonio Colbi, sovrintendente della Fondazione, il quale ha posto l’accento sul fatto che quest’anno non si parla più di ciclo o di Festival, bensì di Stagione, poiché il termine ha un’accezione più ampia e sta ad indicare un programma più articolato, organico, con possibili appuntamenti anche lungo il corso dell’interno anno, come è stato con lo spettacolo di e con Davide Enia L’abisso, andato in scena lo scorso inverno, o come sarà lo spettacolo che andrà in scena in occasione dei diplomi del terzo anno di corso dell’Accademia Nazionale del Dramma Antico, che sarà diretto da Massimo de Michele.
Stagione, quella del 2019, che promette appuntamenti degni di nota anche al termine delle rappresentazioni classiche, ma dei quali vi parleremo meglio prossimamente.
Francesca Brancato
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