"Arte sublimità del creato,
Sensibilità umana,
Incantesimo del bello,
Applicazione dell’etica sentimentale
Manualità e cultura applicata
Arte...
Continuazione della vita
Millenaria meta dell’umano
Scienza di tutte le arti”.
Si legge così sul sito ufficiale di Platimiro Fiorenza - Rosso Corallo l'artigiano gioielliere, rimasto uno dei pochi maestri corallai di Sicilia, che oggi è stato scelto dal brand Fendi per un progetto sulle arti italiane.
Nato tra ori e coralli nella bottega del padre, Platimiro Fiorenza è riconosciuto dall'Unesco "Tesoro Umano Vivente" e le sue opere sono famose in tutto il mondo. La fama e la notorietà di quello che è stato definito l'ultimo "mastru curaddaru" di Sicilia, che vive e lavora a Trapani, hanno permesso il raggiungimento di un nuovo traguardo: oltrepassare quella che è la soglia del mondo della moda internazionale.
Il famoso marchio italiano di lusso Fendi, infatti, lo ha selezionato per il progetto "Hand in hand" che prevede la realizzazione di 20 Baguette - borsa simbolo della casa di moda, creata nel 1997 da Silvia Venturini Fendi in persona - opera di altrettanti artigiani, uno per ogni regione dello Stivale. In rappresentanza della Sicilia è stato scelto proprio Platimiro Fiorenza, che sin dall’età di sette anni, grazie solo al suo lavoro manuale e alla sua grande maestria, ha dato vita a vere e proprie opere d'arte da indossare o semplicemente da ammirare. Così l’artigiano trapanese ha elaborato un bozzetto per la sua versione della baguette Fendi, aiutato dalla figlia Rosadea da anni al suo fianco, nel quale il corallo si unisce all'argento nell'antica tecnica tipicamente trapanese del retroincastro. La creazione è stata messa in mostra il 24 e 25 ottobre scorsi, nella stessa bottega orafa di Fiorenza a Trapani, all’interno dell’iniziativa ApritiModa che ha avuto luogo su tutto il territorio nazionale. L’iniziativa, nata nel 2017, apre al pubblico italiano le porte dei luoghi del "bello" e del "ben fatto".
Questo importante progetto rappresenta soltanto l’ultimo tassello del percorso fatto fino ad ora e delle opere che portano alto il nome di Fiorenza nel mondo. La perizia e la cura, proprie di un'attività artigianale decennale, infatti, non sono qualità che si acquisiscono soltanto con il fare, ma frutto di un lento studio di suoni, movimenti delle mani, tecniche e tempi che si scoprono solo grazie a una buona dose di tenacia. Da questo punto di vista, Fiorenza è stato fortunato, poiché figlio di artigiano orafo e corallaio, quindi cresciuto nella bottega di famiglia dove, cominciò a lavorare i metalli e le pietre preziose insieme a quello che viene chiamato “l’oro dei fondali”: il corallo, appunto. Negli anni successivi, la giovane promessa dell'intarsio trapanese si accostò ad altre attività artistiche come la pittura, la scultura, il restauro e la poesia, andando ad arricchire la sua arte di altri linguaggi, con un unico scopo: dare voce all’espressività dell'animo umano.
Agli anni della formazione seguirono poi una serie di esperienze e di partecipazioni a mostre, in Italia e all'estero, in cui Fiorenza ha avuto l’opportunità di conoscere i principali esponenti della cultura (tra i quali l'artista Michele Canzonieri, Cassisa, Dino Valfrè, nonché Ludovico Corrao, promotore della rinascita di Gibellina) e di farsi conoscere. Tra le numerose opere realizzate in questi anni quella che rimane, ad oggi, la più imponente è di certo la “Madonna di Trapani”, scultura alta 34 cm, realizzata in oro, corallo e pietre preziose, commissionatagli dal Vescovato di Trapani e attualmente esposta ai Musei Vaticani, alla quale si aggiunge l’acquasantiera in oro, corallo e pietre preziose, commissionatagli dalla Provincia di Trapani. Questi inestimabili manufatti sono stati entrambi eseguiti per Sua Santità Giovanni Paolo II. Celeberrimi, poi, sono i presepi realizzati in corallo, esposti in giro per il mondo, e i suoi interventi sugli arredi in argento che arricchiscono le celebrazioni dei Misteri durante il periodo pasquale.
Quella di fiorenza è senza dubbio una carriera dedicata alla valorizzazione del bello racchiuso all’interno delle materie prime grezze, da sprigionare grazie alla maestria e alla creatività coltivate negli anni. Ed è in questo contesto di ricerca che si inserisce la sua risposta alla call lanciata da Fendi, che rientra a sua volta nel progetto ApritiModa, il cui obiettivo è quello di far vedere, direttamente nei laboratori, le produzioni artigianali di diversi settori, custodite ormai solo nelle mani di pochi; attività che spesso, purtroppo, rischiano di sparire per sempre.
Sono queste le manifestazioni che bisogna portare avanti, questa l’Italia delle eccellenze quasi dimenticate, ma non del tutto perdute, da recuperare e valorizzare. Come spesso diciamo, la cultura ha molte forme, oggi in Sicilia ha sicuramente i colori e le forme del corallo di Fiorenza.
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