Rischia l’abbandono lo storico Palazzo Beneventano di Lentini, una delle antiche dimore nobiliari più belle della Sicilia.
Il Palazzo, di proprietà del Comune, era stato rivalorizzato poco più di cinque anni fa grazie all’impegno di alcuni giovani volontari, esperti nella valorizzazione dei Beni Culturali. Oggi, una volta scaduto l’accordo iniziale, per Palazzo Beneventano si profila un futuro di incognite.
La nuova amministrazione insediatasi nell’ottobre scorso non ha infatti dato seguito all’avviso pubblico per la «costituzione di un partenariato pubblico-privato», avviso pubblicato nell’ottobre 2020.
«L’amministrazione comunale di Lentini - afferma Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia - ha tutto il diritto di sospendere il procedimento che tra l’altro, a nostro parere, è stato ritardato incomprensibilmente anche dall’amministrazione precedente. Tuttavia, sarebbe il caso di avviare subito un confronto per l’immediata definizione dell’accordo di partenariato».
«In questi mesi - dice Giorgio Franco presidente della coop Badia Lost & Found - abbiamo atteso invano il confronto più volte promesso con la giunta guidata dall’avvocato Rosario Lo Faro. Non si spiega l’atteggiamento della nuova amministrazione comunale nei confronti della nostra coop che, è bene ricordarlo, ha tutte le carte in regola per potere essere un attore qualificato del “Partenariato Speciale Pubblico Privato” per Palazzo Beneventano - e continua -. Importanti associazioni culturali e fondazioni di livello nazionale hanno infatti esaminato e ritenuta corretta la procedura seguita, definendo giusto e condivisibile il progetto della coop Badia Lost & Found».
Nei confronti della nuova Amministrazione comunale, infine, Legacoop Sicilia lancia accuse pesanti, annunciando anche la preparazione di un dossier da presentare al ministero dei Beni Culturali: «Un bene di proprietà del Comune e ben gestito dalla Coop Badia Lost & Found - dice il presidente di Legacoop Sicilia - oggi rischia di tornare nel silenzio. E analogamente rischia di cadere nell’oblio un progetto di diverse centinaia di migliaia di euro sostenuto da dettagliatissimi business plan e da primaria strumentazione finanziaria messo in campo un anno fa dalla cooperativa per il recupero e la valorizzazione dello storico edificio».
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