
Il progetto Moon gallery porterà sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) 64 miniature di opere d’arte, racchiuse in quadratini di plexiglass. Due di questi vengono da Catania: il primo è la riproduzione del dipinto a olio Studio sul dolore, del giornalista ucciso dalla mafia Pippo Fava; il secondo è un pezzo di terra di un bene confiscato al clan Santapaola-Ercolano, la famiglia di Cosa nostra che ordinò l’assassinio del cronista. Creare, anche e soprattutto nella colonizzazione lunare e spaziale, nuovi modelli di sviluppo realmente sostenibili liberando la società dalla corruzione e dalla violenza denunciate da Fava con le sue inchieste, questo lo scopo dell'iniziativa promossa dalla fondazione Fava di Catania.
Il tutto avverrà nell'ambito della missione di rifornimento 'Cygnus'. Lo ha annunciato nei giorni scorsi a Catania la presidente della Fondazione intitolata al giornalista, drammaturgo e scrittore ucciso dalla mafia il 5 gennaio dl 1984, Francesca Andreozzi, durante una manifestazione svoltasi ieri sera nella corte del Palazzo della Cultura in occasione del 96° anniversario della nascita di Fava. Il quadro miniaturizzato di Fava sarà tra i 64 manufatti, tutti in miniatura, che comporranno la Moon Gallery, realizzata dalla Stichting Moon Gallery Foundation, organizzazione culturale senza scopo di lucro che promuove la cooperazione interdisciplinare e lo scambio di conoscenze tra i settori creativo e artistico da un lato, e lo spazio e la tecnologia dall'altro. L'obiettivo principale attuale è raccogliere idee culturali e poetiche e manufatti miniaturizzati all'interno di una capsula ad alveare, creando una galleria da inviare sulla Luna, dove nuove forme d'arte possono svilupparsi e crescere.
La polvere, sulla Luna, odora di polvere da sparo. Alcuni pezzi di terra, in Sicilia, pure. È uno strano punto d'incontro, ma esiste. E nel momento in cui un pezzettino di terra confiscata alla mafia finirà sulla Luna il collegamento avrà segnato la sotria. al progetto ha lavorato dal 2020 Giuseppe Andreozzi, Marito di Elena e genero di Pippo Fava. Dopo il primo viaggio di prova, a febbraio 2022 con 64 opere d'arte, bisognerà attendere che la base spaziale sulla Luna - attualmente solo un progetto - diventi una realtà, perché l'olandese Stichting Moon gallery Foundation si occupi di installarci dentro le cento opere d'arte selezionate.
Sulla Luna, come messaggio da lasciare ai posteri e come ideale da tramandare, andrà uno dei più famosi dipinti di Pippo Fava "Lo Studio sul dolore", utilizzato anche come copertina per tutte le mostre che la fondazione ha realizzato sino ad oggi. E lo usava, tra la seconda metà degli anni Sessanta e i Settanta, lo stesso Fava per presentare le sue mostre.
L'altro quadratino, sempre proposto dalla Fondazione Fava e accolto dal progetto Moon gallery, è un pezzo di terra catanese preso dal Giardino di Scidà, un bene confiscato alla famiglia mafiosa che ha ordinato l'assassinio di Fava e diventato, dal 2017, il cuore di molti progetti etnei di antimafia sociale. Così come il quadro di Fava, anche il titolo dato alla terra nella piccola teca trasparente non avrebbe bisogno di spiegazioni.
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